ROMA – Un discorso coraggioso, ‘con le palle’ verrebbe da dire, quelle che purtroppo mancano a tanti rappresentanti della politica, totalmente silenti su un argomento ‘troppo spinoso’ come quello del conflitto tra Israele e Palestina. Per fortuna, ad essere cristallino e diretto, senza pendere per questo da una parte o dall’altra della bilancia, ci ha pensato uno dei più bravi rappresentanti del cinema attuale italiano, Elio Germano, che ieri sera, dal palco dei David ha voluto esprimere un pensiero su quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza. A sentirle, le sue, sono state parole di liberazione, un qualcosa che arrivati a questo punto andava detto forte e chiaro. Sì perché al di là della questione sul terrorismo, genocidio o antisemitismo, Germano ha saputo ricentrare l’argomento principale: quello sulla dignità di un popolo.
“Voglio dedicare questo premio a tutte queste persone che ogni giorno lottano per raggiungere quella parità di dignità che è scritta nella nostra Costituzione. Vuol dire che tutte le persone devono essere degne allo stesso modo. Una persona povera deve avere la stessa dignità di una persona ricca, un nero la stessa dignità di un bianco, una donna la stessa dignità di un uomo, un italiano la stessa di un straniero. E permettetemi di dire: un palestinese la stessa dignità di un israeliano”. Le parole di Germano hanno scatenato l’ovazione del pubblico presente in sala.
“Dedico questo premio a tutte le persone che lottano per il raggiungimento di quella parità di dignità scritta nella nostra Costituzione”
Elio Germano | Berlinguer-La grande ambizione@PremiDavid | Miglior Attore Protagonista✨
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— Rai1 (@RaiUno) May 7, 2025
IL DAVID A GERMANO COME MIGLIO ATTORE PROTAGONISTA
Durante la 70esima edizione dei David di Donatello, andata in onda ieria sera su Rai Uno, Elio Germano ha ricevuto il David di Donatello come migliore attore protagonista per il film ‘Berlinguer – La grande ambizione’ di Andrea Segre. Una volta salito sul palco, il suo ringraziamento è andato oltre la sfera personale: “Volevamo raccontare tanto del nostro paese. Una storia che non si conosce di tutte le persone, uomini e donne, che hanno ottenuto conquiste democratiche lottando con i loro corpi, volti, e non avendo paura di niente e nessuno. E gli dobbiamo tanto perché questa nostra democrazia viene dalle battaglie del movimento operaio, studentesco, femminista”, poi il passaggio sulla Palestina.
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