BOLOGNA – “Non sempre scelgono i migliori”. Così il vicario generale della Diocesi di Bologna, Giovanni Silvagni, risponde, con una battuta, a chi gli ricorda che la città nei giorni del Conclave ha fatto il tifo perché il cardinale Matteo Zuppi fosse eletto papa. L’occasione è la benedizione della nuova sede di Cna in piazza Azzarita, che arriva il giorno successivo alla fumata bianca che ha sancito l’ascesa al soglio pontificio di Robert Prevost con il nome di Leone XIV. Qualcuno dal pubblico gli ricorda che Bologna ha sperato veramente che Zuppi potessero essere il successore di Francesco. Silvagni se la cava con una battuta, che strappa un sorriso ai presenti, ammettendo anche un po’ do sollievo.
“Per noi egoisticamente sarebbe stata una grande complicazione della vita perdere l’arcivescovo, organizzativa, affettiva e anche per tutto l’impulso che sta dando alla vita della nostra Diocesi'”, spiega. “Ci rendiamo conto che sono tutte delle considerazioni molto superficiali rispetto alla grandezza della cosa che è accaduta: nel giro di 24 ore sono riusciti a tirare fuori dal cilindro un candidato che ha avuto un consenso quasi unanime, perché due terzi di 130 persone è un numero incredibile. Vuol dire proprio che c’è stata una convergenza che fa ben sperare”, osserva il vicario generale. “C’è una grande speranza, insomma. Dicevamo un po’ scherzando che, comunque fosse andata, ci andava bene. Le valutazioni che si fanno fuori sono assolutamente superficiali e delle volte anche un pochino improprie, perché per fortuna le cose si muovono con delle logiche diverse, che prima di tutto rispettiamo, ma anche amiamo”, conclude.
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