ROMA – La spesa per l’energia è una voce sempre più preponderante nel bilancio familiare e incide fortemente anche sul potere d’acquisto dei singoli cittadini. Una “famiglia tipo” nel 2023 ha speso circa 4mila euro per l’acquisto di luce, gas e carburante secondo un report del ministero dell’Ambiente.
Il caro energia pesa anche su imprese e aziende, col risultato che i consumatori si ritrovano a pagare anche prodotti finiti e servizi “più salati”.Una soluzione potrebbe arrivare dalla transizione verso le fonti rinnovabili, almeno stando agli orientamenti del mondo dell’imprenditoria europea, che guarda con crescente interesse all’autoproduzione. Parole chiave: “investimenti” e “consapevolezza”, anche sull’impatto che l’inquinamento atmosferico da combustibili fossili determina sul ciclo produttivo e i lavoratori, oltre che sulla salute pubblica. Ne parliamo con Matteo Reale, presidente di Cna Milano e vicepresidente di Cna Lombardia, Francesco Romizi, responsabile Affari istituzionali di Isde Italia, e Andrea Brumgnach, vicepresidente dell’associazione Italia Solare.
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