ROMA – Le vie del Signore sono infinite. E quanto accaduto al signor Vincenzo Agostini, che distilla per passione ottima grappa in quel di Belluno, che abbiamo intervistato, sembra incredibile. Partiamo dall’inizio: il 7 maggio nella pagine delle lettere pubblicate dal quotidiano il Foglio ci sono 5 righe firmate Vincenzo Agostini: ‘…Il prossimo Papa prenderà il nome di Leone XIV”. Così, secco. Lettera inviata il giorno prima, o prima dell’inizio del conclave che avrebbe eletto solo la sera dell’8 maggio Papa Leone XIV.
IN VIAGGIO SUL MONTE ATHOS
“Premetto che sono un cattolico, ma non di quelli che praticano assiduamente- dice- tutto è nato lo scorso dicembre quando mio figlio Francesco si è laureato. Invece del solito regalo con lui abbiamo deciso di fare andare insieme sul Monte Athos. Ho chiesto il visto e me lo hanno concesso per cinque giorni. Non lo sapevo, ma quando siamo arrivati ho scoperto che quest’anno la Pasqua cattolica coincideva con quella ortodossa. Quindi ci siamo immersi in tutti i riti: sveglia di primo mattino, visita dei monasteri. Bellissimi, incredibili…, lì si respira veramente il sacro, qualcosa di elevato”.
L’INCONTRO CON IL MONACO MOSÈ
Durante queste visite, continua Agostini, “il giorno di Pasqua in uno di questi monasteri incontriamo un monaco di nome Mosè, che ci fa da guida e poi risponde alle nostre domande. Noi vogliamo sapere se è possibile riunire le due fedi, costruire ponti per riavvicinare cristiani e ortodossi. È impossibile che quei tesori del Monte Athos non possano illuminare tutti noi. Abbiamo discusso con lui più di un’ora, di questo mondo sballottato di qui e di là, della necessità di guida, di fede e di speranza”. Il giorno dopo, “il 21 aprile ci arriva la notizia della morte di Papa Francesco… e da lì riprendiamo a interrogarci sul futuro, su quello che accadrà, su chi sarà il nuovo Papa”.
L’ISPIRAZIONE
Ispirati dalla santità del luogo… “Guardi- dice ancora Agostini- lì c’è un’atmosfera incredibile, si avverte davvero il mistero. Dal confronto, dalla necessità di avere un Papa che costruisca ponti, che riunisca e non allontani, che si misuri con i problemi della nostra contemporaneità in mano allo sviluppo tecnologico, con questa umanità che naviga senza rotta, sballottata di qui e di là, è venuto in mente Papa Leone XIII che a suo tempo si misurò con simili problemi. E così, pur leggendo tutti i nomi dei possibili papi che venivano pubblicati noi abbiamo battezzato quello di Leone XIV, che nessuno citava”. Una illuminazione? “Guardi, non voglio assolutamente che si parli di profezia o di queste cose qui. Dico soltanto che la nostra intuizione è nata stando sul Monte Athos, dove veramente si respira il sacro. Non è possibile ammirare, scoprire quei sacri tesori religiosi e non sentirli comuni… tutto qui”, conclude.
QUESTIONE DI…SPIRITO
Poi è vero, ma questo lo dico io, che ci sono altri indizi, a partire dai nomi: Vincenzo Agostini, che richiama sant’Agostino di cui Papa Leone XIV si è definito figlio; e Francesco, il nome del figlio laureato. E quando poi ieri sera ha scoperto l’elezione di Papa Leone XIV? “Incredibile- risponde Agostini- soprattutto con i suoi riferimenti a costruire ponti per avvicinare, per superare le divisioni. Ecco, ho ripensato al nostro dialogo coi monaci del Monte Athos, lì abbiamo parlato proprio di questo”. Il signor Agostini è anche uomo che ama scherzare. Leggo che lei distilla grappa per passione? “È vero, sempre di spirito si tratta” e scoppia in una risata.
(fonte foto: profilo X di Claudio Cerasa)
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