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Centro prelievi pronto a lasciare il consultorio: la battaglia dell’Udi dà i primi frutti

CERVETERI – «Troveremo una soluzione per spostare in un’altra sede il centro prelievi per garantire la continuità del servizio sul territorio di Cerveteri ed evitare spostamenti all’utenza». La battaglia intrapresa dall’Udi gruppo Nilde Iotti Cerveteri e Ladispoli è riuscita, almeno così sembrerebbe, a smuovere le acque. IL FATTO L’associazione era tornata alla carica proprio nei giorni scorsi per chiedere lo spostamento del centro prelievi che attualmente si trova all’interno del consultorio. Una “promiscuità” che va a ledere la privacy delle donne che si rivolgono alla struttura. «Già a gennaio 2025 -avevano evidenziato nella nota – avevamo denunciato la situazione e rivolto un’esplicita domanda alla Asl e al sindaco del Comune di Cerveteri. Abbiamo ricevuto solo una risposta vaga, che parlava di una possibile nuova sede con la fine dei lavori alla sede Asl, ma nel frattempo la situazione è peggiorata e, nella sala di aspetto del Consultorio, ormai staziona una lunga coda di persone in attesa dei prelievi». «È, infatti, passato ormai troppo tempo e sappiamo bene che nel nostro Paese le soluzioni provvisorie rischiano di diventare definitive se non c’è da parte della comunità, un’azione di pressione sulle Istituzioni interessate. Con l’occasione chiediamo anche di conoscere l’organico del Consultorio e se finalmente sia stato completato sia nelle figure professionali previste dalla Legge che nel numero delle ore di presenza nel servizio». LA ASL «L’attivazione di un punto prelievi all’interno del consultorio familiare di Cerveteri è stata motivata dalla necessità di offrire un servizio fino ad allora assente nel territorio comunale, con particolare attenzione alle donne in gravidanza seguite dagli specialifici del percorso nascita», prova a “giustificarsi” la Asl Roma 4 che però allo stesso tempo ammette come da un servizio per le donne in gravidanza seguite dagli specialifisti del centro, si sia poi passati a un servizio «esteso all’intera utenza, al fine di rispondere alla carenza di un centro prelievi pubblico nel comune di Cerveteri». Ora, però, dopo le polemiche e le denunce da parte dell’associazione, qualcosa finalmente sembra muoversi. Dalla Asl è infatti arrivato l’impegno a trovare «una soluzione per spostare in un’altra sede il centro prelievi per garantire la continuità del servizio sul territorio di Cerveteri ed evitare spostamenti dell’utenza». A mancare, invece, nella precisazione della Asl, è la risposta alla seconda richiesta fatta dall’associazione: quella cioè di «conoscere l’organico del consultorio» per capire se «finalmente sia stato completato sia nelle figure professionali previste dalla legge che nel numero delle ore di presenza nel servizio». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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