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Il nuovo porto “benedetto” da Salvini

FIUMICINO – Nessuna criticità rilevata, nessun blocco all’orizzonte. È quanto emerge dalle parole del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, intervenuto -in Aula al Senato per rispondere a un’interrogazione sulla realizzazione del porto turistico e crocieristico di Isola Sacra, nel territorio del Comune di Fiumicino. Una presa di posizione chiara, che rilancia il progetto come infrastruttura strategica per lo sviluppo del litorale romano. «Non si ravvisano elementi di criticità nel progetto del porto turistico di Isola Sacra – ha dichiarato Salvini – considerati anche gli impegni assunti sia dal Comune di Fiumicino che dal soggetto concessionario per garantire la funzione diportistica dell’opera». Parole che confermano l’indirizzo già tracciato dal Ministero: il progetto prosegue, senza intoppi procedurali, forte di un impianto tecnico-giuridico ritenuto solido e di una chiara destinazione d’uso pubblica. L’infrastruttura, il cui iter si trascina da oltre quindici anni, ha ricevuto nuova linfa grazie all’inserimento nel DPCM dell’8 giugno 2023 tra le opere ritenute essenziali per il Giubileo del 2025. Questo passaggio ha permesso l’attivazione di una corsia preferenziale per le autorizzazioni e l’accesso a fondi nazionali e comunitari, tra cui quelli legati al PNRR. Il progetto prevede la costruzione di un porto misto – turistico e crocieristico – con oltre 700 posti barca, un molo per navi da crociera, spazi commerciali, un hotel e ampie aree destinate ad attività culturali, ricreative e verdi. L’investimento complessivo stimato è di circa 440 milioni di euro, con il coinvolgimento diretto della compagnia Royal Caribbean, interessata alla gestione del molo crocieristico. L’obiettivo è ambizioso: trasformare Isola Sacra in un nuovo hub del Mediterraneo, capace di attrarre turisti da tutto il mondo e generare ricadute economiche dirette sul territorio. Come ricostruito nei mesi scorsi da ilfaroonline.it, la vicenda del porto ha acceso un ampio dibattito cittadino. Da una parte, le amministrazioni locali hanno sempre sostenuto il progetto come opportunità strategica per valorizzare la vocazione marittima del territorio; dall’altra, comitati civici e associazioni ambientaliste hanno espresso forti perplessità, soprattutto per l’impatto paesaggistico, i rischi di cementificazione e il consumo di suolo. Il tema è stato oggetto di confronto anche in sede parlamentare e istituzionale. Il 6 maggio scorso, ad esempio, si è tenuto un incontro presso la Camera dei Deputati alla presenza del vicepresidente Sergio Costa e delle realtà civiche riunite nei Tavoli del Porto. Proprio in quell’occasione è stato ribadito come il porto, seppur presentato come infrastruttura strategica, rischi di alterare in modo permanente l’equilibrio ambientale del litorale, già provato da erosione costiera e urbanizzazione diffusa. Il Comune di Fiumicino, da parte sua, ha più volte dichiarato che il progetto è coerente con gli strumenti urbanistici vigenti – in particolare il Piano Regolatore Portuale – e che l’approvazione è subordinata al rispetto di tutte le normative ambientali e paesaggistiche. L’opera sarà realizzata in due lotti: il primo dedicato alle strutture portuali e alla marina di ormeggio; il secondo comprendente gli edifici commerciali e ricettivi, oltre agli spazi pubblici. In risposta ai timori espressi da parte della cittadinanza, il Ministero ha assicurato che tutti i procedimenti autorizzativi prevedono la partecipazione delle autorità di vigilanza, delle sovrintendenze competenti e della Regione Lazio, responsabile delle valutazioni ambientali. La Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) resta uno snodo fondamentale del percorso autorizzativo, così come l’adozione delle misure di compensazione e mitigazione previste per interventi in aree costiere sensibili. Nel frattempo, il concessionario ha comunicato di essere pronto ad avviare i lavori entro la fine del 2025, una volta conclusa la fase di approvazione del progetto esecutivo. L’obiettivo è quello di rendere operativo almeno il primo lotto entro l’inizio del 2027, sfruttando la spinta economica del Giubileo e le sinergie generate dalle nuove rotte crocieristiche. La posizione espressa dal ministro Salvini rappresenta un punto fermo in una vicenda che ha vissuto diverse fasi di rallentamento. L’assenza di elementi ostativi, secondo il MIT, è legata anche agli impegni formali assunti dal Comune di Fiumicino e dal soggetto attuatore per garantire la destinazione pubblica del porto e la sua piena fruibilità. Un elemento, questo, che sarà oggetto di monitoraggio anche nella fase esecutiva. Resta aperto, tuttavia, il tema del dialogo con la cittadinanza. I comitati civici hanno già annunciato nuove iniziative pubbliche e chiesto al Governo di istituire un tavolo permanente di confronto, con la presenza di tecnici indipendenti e rappresentanti delle comunità locali. Per ora, però, la direzione tracciata dalle istituzioni centrali non prevede marce indietro.

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