ROMA – “Nelle isole Tonga, nel cuore del Pacifico, stiamo soffrendo molto a causa di disastri naturali; speriamo che papa Leone XIV raccolga l’eredità di Francesco anche nell’impegno di sensibilizzazione sui cambiamenti climatici”: così all’agenzia Dire Maka Pailate, pellegrino oggi in piazza San Pietro per la preghiera Regina Caeli.
Con lui una delegazione di alcune decine di persone, in abiti tradizionali, tutte giunte dallo Stato dell’Oceania. La popolazione nazionale è di circa 100mila abitanti, in maggioranza di origine polinesiana, concentrata perlopiù nelle isole di Tongatapu e Vavau.
UN ARCIPELAGO DI ORIGINE VULCANICA
L’arcipelago è di origine vulcanica. Nel gennaio 2022 l’eruzione dello Hunga Tonga-Hunga Ha’apai aveva provocato uno tsunami e una pioggia di cenere su una superficie per cinque chilometri quadrati. Più di 500 case e negozi erano stati distrutti. A preoccupare gli abitanti è d’altra parte l’innalzamento della superficie dell’oceano. Secondo stime della Nasa, entro il 2100 il livello del mare nelle isole di Tonga potrebbe alzarsi di oltre 70 centimetri. Nell’ultimo trentennio, invece, sempre stando all’agenzia statunintese, l’innalzamento è stato di 22 centimetri.
IL PELLEGRINAGGIO A ROMA
In piazza San Pietro, Pailate guida un pellegrinaggio organizzato dalla Chiesa locale. “Sono operatore sociale e attivista ecclesiale, tongano ma residente in Nuova Zelanda” spiega. “Avevamo programmato questo viaggio a Roma tempo fa, per il giubileo: con la scomparsa di papa Francesco è capitato che fossimo qui per l’elezione di Leone XIV, oggi per la preghiera del Regina Caeli e domenica prossima per la sua prima messa”.
Pailate e i pellegrini tongani resteranno a Roma ancora due settimane. “E’ un momento importante” sottolinea lui, “per la Chiesa cattolica, per questa città e per tutto il mondo”. Il documento di riferimento del pontificato di Francesco sulla cura del creato, dell’ambiente e dalla “casa comune” è l’enciclica Laudato sii’, pubblicata nel 2015.
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