Il presidente del Sodalizio Massimo Mecarini inviterà Papa Leone XIV al Trasporto della Macchina di Santa Rosa. «Attendiamo il nuovo Papa Leone XIV in visita pastorale come Giovanni Paolo II – dice Mecarini – e faremo per l’occasione un Trasporto straordinario della Macchina di Santa Rosa. Lo inviteremo per il 3 settembre sperando di trovare i canali giusti. L’intenzione di averlo da noi c’è perché, da quello che leggo, il nuovo Papa è stato già a Viterbo più di una volta e, sicuramente, conoscerà noi e la nostra festa». Il riferimento del presidente è la visita che il futuro Leone XIV fece a Viterbo nel 2011 quando Prevost era padre generale dell’Ordine di Sant’Agostino: in quell’occasione fu accolto alla Parrocchia della Santissima Trinità dai compianti padri agostiniani Renato Saveri e Luigi Rossi. Sull’invito da fare a Prevost per il 3 settembre, il presidente del Sodalizio dei Facchini, Massimo Mecarini, ricorda inoltre che «purtroppo per Papa Francesco c’è stato il problema dei lavori a piazza del Plebiscito e, alla fine, la sua scomparsa che hanno impedito di averlo con noi». In merito alla figura del nuovo pontefice il presidente Mecarini afferma che «sono rimasto sorpreso della sua elezione per una scelta che, credo, pochi si aspettavano. Lo vedo un Papa giovane, nel senso che è ancora molto attivo: ha un background non indifferente anche per l’attività di vescovo in Perù. Mi sembra un tipo abbastanza pacato come Papa, in qualche modo simile a Papa Luciani, forse un moderato». Il fatto che Leone XIV, fin dal suo discorso d’esordio, abbia citato e ringraziato sentitamente Papa Francesco potrebbe essere per Mecarini il segnale di un pontificato in continuità. «Vedremo se Prevost seguità il solco di Papa Francesco – continua il presidente del Sodalizio Facchini – per le sue aperture interreligiose e interraziali verso i più deboli e la diversità. Vediamo quello che farà, io sono molto fiducioso, lo vedo abbastanza ‘gajardo e tosto’, una persona determinata per quello che leggo e sento». Per Massimo Mecarini il 267° Papa della storia è la figura giusta avendo caratteristiche solide e che possono rappresentare per l’Italia e il mondo un forte riferimento. «In questo momento particolare – dice Mecarini – la Chiesa e il mondo hanno bisogno di una personalità come Leone XIV: la parola pace, che ha ripetuto più di una volta, sarà la chiave di volta del suo pontificato che indirizzerà laddove c’è bisogno d’intervenire in modo decisivo. Mi riferisco al Medio Oriente e alla questione palestinese, sui cui potrà dire la sua in modo forte essendo statunitense e anche per la guerra russo-ucraina. La sua età relativamente giovane gli potrà permettere di spostarsi frequentemente e andare dove c’è bisogno della sua presenza». Mecarini, infine, dice la sua sul nome dato al nuovo Papa. «Il suo nome – conclude il presidente – ci fa ricordare l’ultimo Leone XIII che emise l’enciclica ‘Rerum Novarum’ che aprì le braccia della Chiesa alle innovazioni dell’industria con un occhio particolarmente benevolo ai lavoratori. Penso che il nome sia una forte indicazione ma poi attenderemo quello che ci dirà lui in merito a questa scelta. Credo che il legame con il Leone che l’ha preceduto ci sia». |