ROMA – Keir Starmer svolta a destra. Per seguire Farage, il primo ministro britannico laburista ha presentato un Libro Bianco per ridurre l’immigrazione: un documento che ricalca per retorica, contenuti e anche astrazione, tutti gli slogan delle nuove destre sovraniste. Durante la conferenza stampa Starmer ha detto che il Regno Unito rischia di diventare “un’isola di stranieri” accusando i governi precedenti di aver condotto “un esperimento di confini aperti in una sola nazione”.
Ma soprattutto nella sua prefazione al Libro Bianco, Starmer scrive che il danno arrecato al Regno Unito dall’impennata del saldo migratorio sotto i Tory sia stato “incalcolabile”. Si riferisce non solo all’impatto economico dell’immigrazione (che è ovviamente controverso: Starmer parla di pressione sui servizi pubblici, tralasciando che questi spesso dipendano dal lavoro proprio degli immigrati), ma anche all’effetto che le promesse non mantenute hanno avuto sulla fiducia generale.
“Nel 2023, sotto il governo precedente, l’immigrazione è esplosa raggiungendo oltre un milione di persone all’anno, quattro volte il livello del 2019. Questa è stata una scelta politica che non è mai stata presentata al popolo britannico. Anzi, è stato il contrario: il governo precedente ha ripetutamente promesso che l’immigrazione sarebbe stata sotto controllo. Invece, la Gran Bretagna è diventata un esperimento di frontiere aperte a livello nazionale. Il danno che questo ha arrecato al nostro Paese è incalcolabile. I servizi pubblici e l’accesso all’alloggio sono stati sottoposti a una pressione eccessiva. La nostra economia è stata distorta da incentivi perversi all’importazione di lavoratori anziché investire nelle nostre competenze. In settori come l’ingegneria, ad esempio, gli apprendistati si sono quasi dimezzati, mentre i visti sono raddoppiati. Ma probabilmente ancora peggiore è la ferita che questo fallimento ha aperto in termini di fiducia nella politica”.
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