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I fratelli Menendez presto fuori dal carcere: il giudice gli concede la libertà condizionale


ROMA – Erano giovani, belli e molto ricchi in una Beverly Hills di fine anni ’80, fatta di auto di lusso, festini, vita al top. Poi una sera, mentre il padre e la madre erano in salotto a guardare la televisione e mangiare gelato, i figli hanno imbracciato due fucili e sparato contro di loro a bruciapelo. La storia di Erik e Lyle Menendez è stata raccontata in una celebre serie della piattaforma Netflix del 2024 e ora tutto il mondo sa chi sono e cosa si celava dietro la loro vita apparentemente perfetta: abusi e violenze sessuali fin dall’infanzia da parte del padre e il silenzio complice della madre. Alla fine, dopo un lungo processo, nel 1996 i due fratelli sono stati condannati all’ergastolo senza possibilità di libertà condizionale.

ERGASTOLO CONFERMATO MA CON ‘SCONTO” DI PENA

Qualcosa è cambiato, dopo 35 anni di carcere, e alla loro vicenda da ieri si aggiunge, nella realtà, una nuova puntata: il giudice Michael Jesic della Corte superiore della contea di Los Angeles ha infatti ridotto la pena dei fratelli Menendez dall’ergastolo senza possibilità di libertà condizionale alla condanna di 50 anni di carcere fino all’ergastolo, che di fatto li rende idonei alla libertà vigilata. Come riportano i principali media americani, il giudice Jesic ha affermato di non credere che rappresentino un “rischio irragionevole”, se rilasciati. Ora sono comunque necessari altri passaggi per rendere effettiva la riduzione di pena: una commissione per la libertà vigilata e il governatore della California, Gavin Newsom, decideranno se e quando usciranno di prigione. Per i fratelli Menendez la libertà vigilata rappresenta la fine della reclusione in carcere: è infatti una misura di sicurezza non detentiva. Consiste nella concessione della libertà, ma sotto la sorveglianza dell’autorità di pubblica sicurezza e con l’obbligo di rispettare determinati vincoli imposti dal giudice, come divieti di allontanamento, obbligo di firma o di dimora. 

L’UDIENZA, COSA È SUCCESSO

La Cnn riporta qualche dettaglio sull’udienza di ieri, martedì 13 maggio, alla Corte superiore della contea di Los Angeles: i fratelli, ripresi insieme dalle telecamere, erano per lo più inespressivi. Nel corso dell’udienza hanno rilasciato dichiarazioni alcuni familiari sono comparsi come testimoni a loro favore. Quindi il giudice Michael Jesic ha dichiarato, durante la ricondanna, che è stato commesso un crimine orribile, ma è rimasto altrettanto scioccato dalle lettere degli agenti penitenziari e penitenziari, definendo straordinario ciò che i fratelli hanno fatto. Sebbene ora possano beneficiare della libertà vigilata, Jesic ha affermato di non suggerire che debbano essere rilasciati, ma “un giorno dovrebbero avere questa possibilità”.

“ERO IMMATURO E PIENO DI RABBIA”: COSA HANNO DETTO ERIK E LYLE MENENDEZ

Sempre secondo la Cnn, l’udienza, che ha avuto un forte impatto, è iniziata martedì con le discussioni sull’opportunità di una nuova condanna di Erik e Lyle Menendez. I fratelli si sono presentati a distanza dal carcere prima che il giudice prendesse la decisione, ed entrambi si sono assunti la “piena responsabilità” degli omicidi.”Ho commesso un atto atroce contro due persone che avevano tutto il diritto di vivere, mia madre e mio padre”, ha detto Erik, il maggiore dei due, aggiungendo di aver “creato una profonda tristezza” per la sua famiglia e che non c’erano “scuse” per il suo comportamento. “Non smetterò mai di cercare di fare la differenza, che io sia dentro o fuori dal carcere”, ha detto.Lyle ha anche ammesso di aver ucciso i suoi genitori, definendosi “immaturo” e “pieno di rabbia”. “Se mi fossi fidato dell’aiuto degli altri, non avrei commesso questi crimini”, ha detto. “Non pensavo che nessuno mi avrebbe creduto riguardo ai miei abusi sessuali”. Se fosse uscito di prigione, avrebbe “continuato a servire le vittime di abusi sessuali”, ha detto.

A contribuire alla decisione del giudice infatti sono state le iniziative intraprese in carcere da Menendez. Entrambi i fratelli sono stati coinvolti in programmi educativi e si sono impegnati per migliorare la qualità della vita complessiva degli altri detenuti, tra cui vittime di traumi, disabili o anziani.

The Menendez brothers, who became two of the most prominent true-crime figures after they shot their wealthy parents to death, were resentenced to 50 years to life, making them eligible for parole https://t.co/dFUu0d6Bf5— The Wall Street Journal (@WSJ) May 14, 2025
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