GENOVA – La Sampdoria è matematicamente retrocessa in Serie C. Il verdetto è arrivato dopo lo 0-0 sul campo della Juve Stabia a Castellammare di Stabia, che ha chiuso un’annata sportivamente disastrosa per il club blucerchiato. È la prima volta nei suoi quasi 80 anni di storia che la Samp scende nel terzo livello del calcio italiano.
La squadra, contestata dai propri tifosi al termine del match, è rientrata nella notte a Genova in un clima di forte tensione. Nel frattempo, nel capoluogo ligure non sono mancati caroselli e festeggiamenti da parte dei sostenitori del Genoa, rivali storici, che si sono ritrovati in strada con cori e fuochi d’artificio.
Mentre i tifosi della Sampdoria piangono per una clamorosa retrocessione in Serie C, i tifosi del Genoa festeggiano il declino dei propri rivali di sempre con fumogeni, cori e fuochi d'artificio 🎆#Sampdoria #Genoa #SerieB pic.twitter.com/cfjxpegnvd
— Rompipallone.it (@Rompipallone_) May 13, 2025
A ventiquattr’ore dalla retrocessione, la società resta in silenzio, mentre sul piano istituzionale arrivano le prime reazioni. Il presidente della Regione Liguria, Marco Bucci, ha espresso rammarico: “La retrocessione della Sampdoria mi dispiace, è un fatto che coinvolge molti liguri. Spero che la società si impegni subito per riportare la squadra ai livelli che le competono. A Genova ci sono due grandi club con tifoserie straordinarie, e credo che la Sampdoria possa ripartire proprio dai suoi sostenitori”.
LA POLEMICA SUGLI STADI
Sul tema è intervenuta anche Silvia Salis, candidata sindaca del centrosinistra e tifosa dichiarata della Sampdoria: “È evidente che ci sia dispiacere, ma oggi siamo concentrati sulla presentazione della nostra lista. Quanto successo rafforza la necessità che lo stadio resti pubblico e non sia soggetto alle fortune delle società calcistiche”. Salis ha criticato il progetto di privatizzazione dello stadio Luigi Ferraris, che prevede l’80% della proprietà alla società Cds e il restante 20% diviso tra Genoa e Sampdoria.
A rispondere è stato il vicesindaco reggente e candidato sindaco del centrodestra, Pietro Piciocchi, che ha definito “strumentale” l’uscita di Salis: “Trovo sconvolgente che si usi la retrocessione della Samp per un attacco politico. Il progetto stadio andrà avanti, a prescindere dai risultati sportivi. È stato costruito con le società e sarà utile proprio per rilanciare il calcio cittadino”.
Piciocchi ha ribadito che non ci saranno ripercussioni sul piano di riqualificazione dell’impianto e ha difeso la scelta di un partenariato pubblico-privato: “La legge non consente di usare fondi pubblici per costruire gli stadi. Chi propone alternative con fondi comunali deve spiegare dove prenderebbe le risorse e come giustificherebbe un debito di oltre 160 milioni”.
La retrocessione della Sampdoria si trasforma così non solo in un tema sportivo, ma anche in questione politica, accendendo lo scontro tra i candidati alle prossime elezioni amministrative di Genova del 25-26 maggio prossimi.
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