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Mici, al via Academy per giovani gastroenterolgi alla Federico II di Napoli

(Adnkronos) – Nella gestione delle malattie infiammatorie croniche intestinali (Mici), colite ulcerosa e malattia di Crohn, l’università Federico II di Napoli ‘fa scuola’. Grazie alla speciale Academy, giovani gastroenterologi provenienti da tutta Italia avranno l’opportunità di condividere l’attività assistenziale quotidiana di uno tra i più grandi centri dedicati alle Mici, con oltre 7mila pazienti seguiti, e all’avanguardia nella gestione multidisciplinare. La proposta formativa, organizzata dalla Ibd Unit Gastroenterologia (dall’acronimo inglese Inflammatory Bowel Diseases) dell’Azienda ospedaliera universitaria Federico II di Napoli, prevede 4 appuntamenti di intensa formazione, tra maggio e ottobre, in cui giovani specialisti e specializzandi in Gastroenterologia e Medicina interna provenienti da diverse realtà italiane avranno l’opportunità di confrontarsi sulla diagnosi e il monitoraggio delle Mici e di condividere esperienze di casi clinici complessi. Il primo evento, in programma oggi e domani, anticipa la Giornata mondiale delle malattie infiammatorie croniche intestinali che si celebra il 19 maggio. 

In Italia – ricorda una nota – sono almeno 250mila i pazienti con colite ulcerosa e malattia di Crohn, patologie caratterizzate da un processo infiammatorio cronico che colpisce uno o più distretti del tubo digerente, con sintomi quali diarrea, rettorragia, dolore addominale e calo di peso. Se non adeguatamente gestite, queste patologie possono compromettere notevolmente la qualità di vita di chi ne soffre e causare complicanze che richiedono il ricorso alla chirurgia. Le Mici, spesso associate a manifestazioni extra intestinali, soprattutto a carico delle articolazioni, si manifestano in età giovanile, tra i 20 e i 30 anni, ma l’incidenza è in crescita in età pediatrica (1 caso su 4) che si correla anche a una maggiore severità di malattia, rendono necessarie un’alta specializzazione nelle competenze e un modello di presa in carico basato su diagnosi precoce, cure personalizzate e approccio multidisciplinare.  

“Aumentare la conoscenza sulle malattie infiammatorie croniche intestinali e condividere la best practice sul percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale di queste patologie – spiega Fabiana Castiglione, professore associato di Gastroenterologia, università degli Studi di Napoli Federico II, e direttore Uosd Terapie avanzate delle Mici, Aou Federico II – è fondamentale per garantire ai pazienti una presa in carico efficace, a partire dalla diagnosi precoce che consente alla terapia medica di controllare l’infiammazione intestinale e di prevenire le complicanze ed evitare che evolvano, rendendo necessario l’approccio chirurgico”.  

Il valore aggiunto di un progetto come l’Academy “è di offrire ai giovani specialisti una visione a 360 gradi della quotidianità del lavoro di un centro specialistico che tratta un’elevata casistica di pazienti, anche ad alta complessità – chiarisce Castiglione – avendo l’opportunità di condividere l’attività ambulatoriale e in reparto, di interfacciarsi con l’ambulatorio di Transizione per il passaggio dalle cure pediatriche a quelle dell’adulto, con il Centro infusionale per le terapie biotecnologiche, con il Centro di Nutrizione clinica per i pazienti che necessitano di supporto nutrizionale, ma anche di assistere all’esecuzione degli esami strumentali come l’ecografia intestinale che riveste un ruolo di primo piano per la corretta diagnosi e il monitoraggio di queste malattie”.  

Il percorso formativo mira “non solo ad arricchire il bagaglio di competenze del gastroenterologo, ma soprattutto a valorizzare il rapporto dell’intero team con il paziente – aggiunge la docente – La gestione delle Mici richiede una équipe multidisciplinare che affianca, al gastroenterologo e all’internista, il radiologo, il chirurgo, il pediatra, l’anatomo-patologo, il dermatologo e il reumatologo (a causa delle manifestazioni extra intestinali come le artriti) e il nutrizionista. Negli anni, questo modello di presa in carico ha consentito di ridurre le liste d’attesa per queste patologie e di contrastare il fenomeno della mobilità sanitaria verso altre regioni, con un impatto positivo sulla spesa sanitaria e sui pazienti, che hanno la possibilità di essere curati nel territorio di appartenenza con un’elevata qualità assistenziale. L’Academy – conclude – sarà un’esperienza unica per favorire lo scambio di conoscenze e di esperienze, e l’occasione per rafforzare la collaborazione scientifica con altri centri in Italia, a beneficio dell’assistenza offerta ai pazienti e, quindi, di una migliore qualità della vita”.  

Il progetto formativo – si legge nella nota – si avvale del supporto di Celltrion Healthcare, azienda sudcoreana sostenitrice di un modello virtuoso di diffusione del know-how tecnico-clinico in questo ambito, basato sulla condivisione delle best practice dei centri di eccellenza italiani nel campo della diagnosi e della cura delle Mici. Per la gestione formativa dell’Academy, Castiglione è coadiuvata dall’équipe della Ibd Unit Gastroenterologia dell’Aou Federico II di Napoli composta da: Alessia Dalila Guarino, dirigente medico specialista in gastroenterologia; Olga Maria Nardone, ricercatore in gastroenterologia; Antonio Rispo, professore di Gastroenterologia, Università Federico II e Anna Testa, dirigente medico specialista in gastroenterologia. 

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