NAPOLI – L’America’s Cup 2027 potrebbe generare, nell’immediato, oltre 690 milioni di euro di benefici economici per Napoli e il suo territorio, tra impatto diretto, indiretto e indotto. Si prevede che la città attiri tra 1,5 e 1,7 milioni di visitatori nei 60 giorni dell’evento, con 400-500mila turisti internazionali dedicati alla regata. Solo la spesa turistica diretta – tra alloggi, ristorazione e trasporti – genererebbe circa 370 milioni di euro. A questa cifra si sommano 70 milioni di euro legati all’organizzazione locale dell’evento e 21,6 milioni di euro derivanti dalle spese dei team velici presenti in città per oltre tre mesi. L’indotto legato a investimenti pubblici e privati (bonifiche, porti, fan zone) si aggira su 165 milioni di euro, mentre l’effetto moltiplicativo sul reddito – in base a un coefficiente 1,1 – vale oltre 62 milioni di euro. È quanto emerge da una stima del Centro studi di Unimpresa, basata sul confronto con l’edizione di Barcellona 2024, adattata al contesto campano, che ha generato un impatto economico complessivo di circa 1,034 miliardi di euro, attirando 1,8 milioni di visitatori, di cui 460.819 specificamente per l’evento, e creando 12.872 posti di lavoro temporanei in 59 giorni.
“L’America’s Cup – commenta il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara – è una straordinaria vetrina per Napoli e per il Sud e del Paese. Per massimizzare i benefici, sarà fondamentale investire in infrastrutture sostenibili, coinvolgere fornitori locali e promuovere l’evento a livello globale, consolidando la città partenopea come destinazione di eccellenza nel panorama internazionale”.
Secondo il Centro studi di Unimpresa, Napoli, “pur con un’attrattiva turistica e infrastrutturale inferiore rispetto a Barcellona”, potrebbe comunque “beneficiare di un impatto economico significativo”, stimato in circa 690 milioni di euro a breve termine per la Campania, con ulteriori 150-250 milioni di euro per il resto del Mezzogiorno, e un potenziale di 1-2 miliardi di euro nei successivi 5-10 anni grazie agli effetti duraturi dell’evento.
L’impatto economico diretto è guidato principalmente dal turismo e dalle spese legate all’organizzazione. Si prevede che Napoli possa attrarre tra 1,5 e 1,7 milioni di visitatori durante i 60 giorni dell’evento, di cui circa 400.000-500.000 turisti internazionali specificamente per l’America’s Cup. Questi visitatori, con una permanenza media di 4 giorni e una spesa giornaliera di circa 180 euro, potrebbero generare 288 milioni di euro. A questi si aggiungono circa 1,1 milioni di visitatori locali o nazionali, con una spesa media di 50 euro al giorno per 1-2 giorni, che contribuirebbero con ulteriori 82,5 milioni di euro, portando il totale della spesa turistica diretta a circa 370,5 milioni di euro.
L’organizzazione dell’evento, con un costo stimato di 100 milioni di euro, di cui il 70% speso localmente, aggiungerebbe 70 milioni di euro all’economia locale. Inoltre, i 6-8 team partecipanti, con circa 1.000-1.200 membri che risiederanno a Napoli per 90 giorni, spendendo circa 200 euro al giorno a persona, genererebbero ulteriori 21,6 milioni di euro. Sommando questi fattori, l’impatto diretto complessivo ammonterebbe a circa 462,1 milioni di euro.
L’impatto indiretto deriva principalmente dagli investimenti infrastrutturali e dalle forniture locali. “L’evento – ricorda Uninmpresa – richiede interventi significativi, come la bonifica e la riqualificazione dell’area di Bagnoli, l’adeguamento delle strutture portuali e l’allestimento di fan zone”. Si stimano investimenti pubblici e privati tra 150 e 200 milioni di euro, di cui circa il 60% speso localmente, per un totale di 105 milioni di euro. Inoltre, circa 300-350 fornitori locali beneficeranno di contratti per beni e servizi, come catering, sicurezza e logistica, per un valore di 50-70 milioni di euro. L’impatto indiretto complessivo è quindi stimato in circa 165 milioni di euro.
L’impatto indotto, derivante dalla circolazione del reddito generato, è calcolato utilizzando un moltiplicatore economico di 1,1, tipico del Mezzogiorno, dove la propensione a importare beni e servizi da altre regioni riduce l’effetto moltiplicativo rispetto al Centro-Nord, che gode di un moltiplicatore tra 1,5 e 2,0. Tale effetto indotto aggiungerebbe circa 62,7 milioni di euro, portando l’impatto economico totale a breve termine a circa 689,8 milioni di euro per Napoli e la Campania.
A lungo termine, l’America’s Cup potrebbe “trasformare Napoli e la Campania in modo significativo”. La riqualificazione di Bagnoli, “un’area strategica già oggetto di investimenti governativi, potrebbe renderla un hub per il turismo, la nautica e l’innovazione, simile a quanto accaduto a Valencia dopo l’edizione del 2007, dove il porto è diventato un polo economico”.
L’esposizione mediatica dell’evento, che a Barcellona ha generato un valore lordo di 1,367 miliardi di euro, “aumenterà l’attrattività turistica di Napoli – rileva ancora Unimpresa – con un incremento stimato del 5-10% delle presenze turistiche annuali, rispetto agli attuali 4,3 milioni di arrivi”. Questo potrebbe tradursi in una spesa turistica aggiuntiva di 200-400 milioni di euro all’anno per i successivi 5-10 anni.Inoltre, “l’evento stimolerà la blue economy, rafforzando settori come la cantieristica navale, la formazione nella vela giovanile e l’innovazione tecnologica, con un potenziale di attrazione di 50-100 milioni di euro in investimenti privati nei prossimi cinque anni”.
Sul fronte occupazionale, si prevedono 10mila-12mila posti di lavoro temporanei durante l’evento, in linea con Barcellona, e 1.000-2.000 posti permanenti nei settori del turismo, della nautica e dei servizi, contribuendo al Pil regionale.
Tutto il Mezzogiorno “beneficerà indirettamente attraverso forniture interregionali e turismo diffuso. Regioni come Puglia e Sicilia potrebbero fornire beni e servizi, come prodotti agroalimentari o trasporti, per un impatto economico di 100-150 milioni di euro. Inoltre, i visitatori potrebbero esplorare altre destinazioni del Sud, come la Costiera Amalfitana o la Puglia, generando una spesa aggiuntiva di 50-100 milioni di euro. La Zes Unica, con il suo credito d’imposta, potrebbe incentivare l’insediamento di imprese nella nautica e nel turismo, rafforzando l’integrazione economica del Sud.
“Tuttavia – spiega il presidente di Unimpresa – ci sono limiti e rischi da considerare. Il moltiplicatore economico del Mezzogiorno, inferiore rispetto ad altre regioni, riduce l’impatto complessivo. I costi organizzativi, con una fee di ospitalità di 50 milioni di euro e ulteriori spese, potrebbero pesare sul bilancio pubblico se non gestiti con attenzione. La bonifica di Bagnoli deve rispettare i tempi per evitare ritardi, e Napoli dovrà dimostrare capacità organizzativa per competere con città come Atene, che hanno perso la candidatura”.
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