ROMA – Si dice che Roma sia talmente grande da trasformare ogni Municipio (ma in molti casi, per estensione e peculiarità, ogni quartiere) in una città a sé, con problematiche ed esigenze così diverse tra loro da rendere difficile per il Comune avviare un’azione che sia uguale ed efficace per tutti.
C’è però un comune denominatore, una caratteristica che mette le 15 amministrazioni territoriali quasi sullo stesso piano: il verde pubblico. Con circa 86.000 ettari, pari al 67% dell’intera superficie, Roma si colloca al terzo posto tra le capitali europee per estensione della copertura arborea, con 310 km² di alberi, preceduta solo da Oslo e Berlino.
La manutenzione di alberi e parchi diventa quindi una priorità, da nord a sud della città. Ecco perché le condizioni in cui versa il parco ‘don Mario Picchi’ della Montagnola, VIII Municipio, non è un tema che riguarda solo i residenti della zona. Riguarda tutti i romani.
Un’area aperta alla cittadinanza, intitolata al fondatore del Ceis e pioniere della lotta contro le dipendenze, da diverso tempo al centro di segnalazioni nei gruppi social dedicati al quartiere.
LA RISPOSTA DEL COMUNE
Interpellato dall’agenzia Dire, l’assessore all’Ambiente del Comune di Roma Claudio Mannarino ha spiegato che si tratta di “un parco che viene gestito dal Dipartimento Ambiente e non dal Municipio essendo superiore ai 20.000 mq. Con il dipartimento abbiamo fatto una scelta precisa, ovvero quella di effettuare interventi di potatura fino all’ultimo giorno utile, soprattutto per motivi di sicurezza, perché per troppi anni (dalle varie amministrazioni che si sono succedute) questa tematica non è stata mai affrontate in maniera strutturale. Questa scelta ha portato ad un oggettivo rallentamento sullo sfalcio e pulizia dei parchi dipartimentali che comunque sono ripresi e che contiamo di risolvere entro la prossima settimana”.
IL PARCO ACCADEMIA DEGLI AGIATI
Entrando più nel dettaglio di questioni che riguardano il quartiere Montagnola, Mannarino ha risposto anche sul Parco Accademia degli Agiati, ormai chiuso da tempo “perché fa parte di un problema cittadino annoso sui famosi PUP (piano urbano parcheggi). In breve la manutenzione spetta ai proprietari dei box sottostanti e non può essere aperto fino a quando non si risolvono problemi con le fideiussioni. Purtroppo non dipende dal municipio anche se noi come amministrazione stiamo lavorando per consentire l’apertura ma non è una tematica di semplice risoluzione”.
DUMPSTER DIVING
Un passaggio anche sul dumpster diving (la pratica di rovistare tra i rifiuti), fenomeno ormai diffuso in molti quartieri della Capitale, con conseguente degrado intorno ai cassonetti e marciapiedi trasformati in discariche a cielo aperto. Sul tema sono “le forze dell’ordine competenti – aggiunge Mannarino – . Per quanto riguarda la pulizia e lo svuotamento dei cassonetti stradali le posso dire che rispetto a pochi mesi fa, grazie alla collaborazione con Ama, il servizio è oggettivamente migliorato. Questo tipo di eventi però non sono programmabili in quanto eccezionali e la gestione per la rimozione non è mai immediata. Ama oltre a fornirsi di personale che effettua il controllo sulle postazioni lavora molto con le segnalazioni che effettua la cittadinanza”. Che, c’è da scommetterci, non mancheranno.
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