ROMA – “Questo non è un paese per donne. Ogni giorno c’è qualcuno che ce lo ricorda. Oggi è stato il turno del ministro della Giustizia Nordio”. Inizia così un post di denuncia dell’Associazione Differenza Donna contro le parole del ministro Carlo Nordio che ieri ha risposto al question time in Senato sul corretto funzionamento dei braccialetti elettronici utilizzati nei casi di stalking.
Il ministro dice che il braccialetto è “spesso incompatibile con i mezzi di trasporto delle persone. Nel momento dell’allarme nei confronti di una persona, molto spesso la vittima si trova ad una distanza non compatibile con l’intervento delle forze dell’ordine”. La sua soluzione, riporta l’Associazione, è “’dare un’allerta alla vittima, affinché sia in grado, nel momento in cui coglie questo momento di pericolo, di trovare delle forme di autodifesa, magari rifugiandosi in una chiesa o in una farmacia, in un luogo più o meno protetto’. Dichiarazioni incredibili in un paese con un femminicidio ogni tre giorni, quasi sempre preceduto da stalking, spesso denunciato. Dire alle vittime che devono premurarsi di trovare un rifugio significa lavarsene le mani e non assumersi la responsabilità politica ed istituzionale di quanto accade”.
Il vero problema, conclude Differenza Donna, “non è il braccialetto elettronico ma la mancanza di personale tra le forze dell’ordine dedicato al monitoraggio dello strumento, formate sulla violenza di genere e che abbiano ben chiara la valutazione del rischio, competenze sulla recidiva e sulla protezione delle vittime.Ecco le parole della presidente Elisa Ercoli: “L’obbligo dello Stato non è quello di indicare alla donna una farmacia o una chiesa dove ripararsi, ma è quello di dotare il Paese di una rete capillare di Centri Antiviolenza e Case Rifugio, affidati a soggetti specializzati e competenti, in grado di proteggere, accompagnare e costruire percorsi di fuoriuscita dalla violenza.La protezione delle donne non può dipendere dall’iniziativa individuale, ma deve essere garantita da risorse pubbliche, scelte politiche chiare e investimenti stabili in prevenzione, protezione e giustizia. Per l’ennesima volta tutto ricade sulle spalle delle donne vittime di violenza maschileÈ inaccettabile”.
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Se sei una donna in una situazione di violenza psicologica, economica, fisica, sessuale, stalking chiama il 1522 o contatta un Centro Antiviolenza.
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