Giulia Albis della 2 Am del liceo delle Scienze Umane e musicale Santa Rosa è la vincitrice dell’edizione 2025 del Premio Vismara, dedicato al professore e giornalista Alessandro Vismara. Dietro di lei Ludovico Precoma, sempre della 3 Am, ex aequo con Francesca Ceppari della 5 Bu. Terzo classificato Niccolò Zezza 3 Am. Menzione speciale per Arianna Massa della 5 Du. Per quanto riguarda il concorso fotografico, novità del premio di quest’anno, primo si è classificato è Giovanni Paolo Ciorba della 3 Cu, seconda Ksenia Del Bravo della 2 Eu e terzo Riccardo Leone della 3 Am. Menzione speciale per Arianna Massa della 5 Du. La giuria era formata da Massimiliano Vismara, figlio del professore cui è dedicato il premio e dai docenti: Alessandro Ernestini (dirigente scolastico), Marisa Cantarella, Michela Galamini, Paolo Felice, Teresa Ferrarese, Maria Vittoria Coletta, Rosetta Piergentili, Anna Elisa Luzzio, Carlo Luciani, Marco Zolla. A moderare il giornalista Federico Usai. Durante la mattinata di premiazioni i ragazzi del Liceo musicale hanno eseguito anche vari brani. Il dirigente scolatisco Alessandro Ernestini ha salutato i presenti e spiegato i principi del riconoscimento dedicato a Vismara. «Sono 8 anni che dirigo questo liceo e siamo cresciuti sul territorio – ha detto il preside del Santa Rosa – Il Premio Vismara è certezza e orgoglio della nostra scuola, ogni anno cresce di più. Siamo partiti dal concorso giornalistico e arrivati anche a quello fotografico: è un fiore all’occhiello della nostra scuola. Ringrazio la famiglia Vismara e la commissione dei docenti per la creazione di un valore aggiunto che è qualcosa di molto bello. Io raccolgo l’eredità di un percorso iniziato tanti anni fa». La professoressa Marisa Cantarella, ex docente e presente sul tavolo dei relatori, prese la cattedra di Vismara. «Ringrazio il professor Ernestini che è stato mio allievo – ha esordito Cantarella – Ricoprii la cattedra quando il professor Vismara lasciò l’insegnamento. Era un giornalista e un combattente e sempre in prima linea. Fu corrispondente per Messaggero, Rai 3, Ansa e presidente dell’Ente per il turismo. Il concorso che porta il suo nome è possibile solo per quanti offrono spontaneamente la loro disponibilità. Ringrazio le giornaliste Monica Dilecce, Valeria Terranova e Maria Letizia Riganelli per i laboratori di giornalismo e per quanti si sono offerti per il concorso fotografico». I ragazzi del liceo musicale, unico in tutta la Tuscia, hanno eseguito molti brani di musica classica e da camera. I primi eseguiti sono stati quelli di musica da camera con la classe della professoressa Micaela Galamini con pezzi di J.J. Quartz (1697-1773); quindi il Trio sonata in D MAjor (Allegretto-Andante-Moderato) con Ludovica Turchi (5 Am), Irene Oriolesi e Giada Miotto che hanno suonato con oboe. Quindi gli studenti del professor Giorgio Battaglioni hanno eseguito il concerto per viola “nello stile di J.C. Bach” – Secondo movimento di H. Casadeus (1879-1947): hanno suonato Niccolò Zezza (viola) e il professor Battaglioni (pianoforte). È stata la volta, poi, dell’esibizione della classe pianoforte della professoressa Maria Cristina Paolucci con testo di F. Chopin (opera 20 n.1 Scherzo) con Ludovico Precoma della 3 Am che ha eseguito l’opera al pianoforte con grande talentuosità. L’ultima esibizione è stata quella della classe del professor Matteo Biscetti con l’opera 8 n.2 di S.Rachmaninov suonata da Giulia Albis della 3 Am. Al termine delle premiazioni e dell’evento, Massimiliano Vismara, figlio del compianto professore e giornalista, ha ringraziato: «il Rettore Ubertini che ha permesso le premiazioni dentro l’Auditorium e tutta la commissione e i colleghi. Grazie ragazzi, i protagonisti siete voi. Alessandro Vismara aveva basato la sua attività sul rispetto dei diritti umani e dell’informazione libera per il progresso. Ha insegnato ai ragazzi la strada migliore senza forzarli e cercando di parlare dei fatti di Viterbo con un occhio distaccato. Oggi, ragazzi, lo fate rivivere: la memoria ci permette di ricordare una persona scomparsa donandole un po’ d’immortalità cui ogni essere umano ambisce». Presente in sala anche l’ex senatore Sergio Pollastrelli. |