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Garlasco, Sempio e Stasi saranno sentiti in contemporanea


BOLOGNA – Saranno interrogati nello stesso momento in Procura a Pavia Alberto Stasi e Andrea Sempio, uno condannato in via definitiva per il delitto e l’altro indagato per omicidio (per la terza volta in 18 anni) da due mesi, dopo che è emerso, con una nuova perizia, che il suo Dna sotto le unghie della vittima sia dovuto a un contatto diretto e non possa derivare soltanto dall’utilizzo di un oggetto in comune (ovvero il pc della vittima, come si era creduto in precedenza). Sul delitto di Garlasco si è riaccesa una grande attenzione nelle ultime settimane e quella di domani è una giornata particolarmente importante: a quasi vent’anni dall’uccisione di Chiara Poggi, uccisa appunto a Garlasco la mattina del 13 agosto 2007, gli inquirenti vogliono interrogare nuovamente Andrea Sempio, all’epoca dei fatti 19enne e amico del fratello minore di Chiara, per chiarire meglio i suoi rapporti con Chiara Poggi. E in particolare vogliono capire perchè, nei giorni precedenti al delitto, lui chiamò casa Poggi dal momento che il fratello di Chiara, Marco, non c’era essendo in vacanza in Trentino con i suoi genitori. Come mai lui telefona a casa? Agli inquirenti, al tempo, disse che cercava Marco: ma come è possibile, se erano amici, che non sapesse che era via in vacanza? E c’è anche un’altra cosa che non torna: disse che prima di chiamare al fisso, aveva provato a chiamare Marco anche sul cellulare. Ma di questa telefonata non ci sarebbe traccia, e Marco avrebbe detto che non aveva trovato messaggi di chiamate perse. Anche Marco Poggi verrà ascoltato domani, a Venezia però (visto che vive a Mestre), sempre nel pomeriggio. E anche con lui gli inquirenti cercheranno di ricostruire nel dettaglio quei giorni precedenti al delitto e i rapporti di amicizia che c’erano all’interno della comitiva di Garlasco.

LE TELEFONATE

Nel mirino degli inquirenti ci sono due telefonate avvenute il 7 agosto, alle 17.40 e alle 17.42 e poi un’altra il giorno dopo, l’8 agosto, alle 16.54. Come mai Sempio chiamava al telefono fisso di casa Poggi? Non è un numero che il giovane chiamasse spesso, gli inquirenti ricostruirono che da gennaio ad agosto lo aveva composto in tutto due volte dal suo cellulare (e un’altra volta dal fisso di casa). Ci sono poi alcune circostanze che vanno chiarite perchè a quanto pare il quadro fatto da Sempio il mese scorso differisce da quanto detto dal fratello della vittima. Se Sempio ha detto che frequentava casa Poggi frequentemente, il fratello di Chiara avrebbe tracciato un contesto diverso. E non sarebbe nemmeno vero, come hanno riferito i legali di Sempio, che Marco Poggi sarebbe così addolorato del nuovo iter giudiziario che coinvolge, per l’ennesima volta, la figura di Sempio. Anzi, chi è in confidenza con Marco Poggi parla di un rapporto di amicizia che si sarebbe molto raffreddato dopo il delitto e mai riallacciato.

L’ALIBI DI SEMPIO

A Sempio, che domani però potrebbe avvalersi della facoltà di non rispondere visto che è indagato, verrà chiesto nuovamente anche del suo alibi, di cosa fece la mattina di quel 13 agosto 2007. Il ragazzo, interrogato nei primissimi giorni, disse di essere andato in una libreria di Vigevano, che però era chiusa. Un anno dopo, quando venne risentito come testimone il 4 ottobre del 2008, esibì uno scontrino di un parcheggio, a dimostrazione che era andato effettivamente in giro. Ma chi glielo aveva chiesto? E poi perchè mai lo aveva conservato? Questa è una stranezza che fece storcere il naso agli inquirenti. Ma poi, appunto, il nome di Sempio uscì in ogni caso dall’inchiesta. Lo scontrino era un ticket di parcheggio emesso alle ore 10.18 del 13.08.2007 e con una validità di un’ora, fino alle 11.18. E tra l’altro, in una intercettazione ambientale del febbraio 2017 (quando Sempio venne sottoposto a indagine per la seconda volta e poi venne archiviato) in cui parlava con il padre, il giovane faceva cenno al fatto che avessero ‘sbagliato’ (la parola utilizzata è ‘cannato’) nel presentare lo scontrino, perchè uno di loro aveva detto che era stato ritrovato in un secondo momento e l’altro aveva riferito una circostanza diversa.

“Sono stato io a trovarlo qualche giorno dopo il fatto pulendo la macchina”, disse a verbale il padre di Sempio, “quando mia moglie l’ha visto mi ha detto di tenerlo visto quello che era successo quel giorno”. Ma perchè era necessario tenerlo se il figlio non aveva niente a che fare con il delitto? Di fatto, il telefono di Sempio quel 13 agosto non aggancia mai la cella di Vigevano. La mamma a questo proposito disse che forse “aveva lasciato il cellulare a casa”. Mentre Sempio sarà interrogato da indagato, domani, Stasi sarà invece ascoltato come testimone ‘assistito’. E chissà che non abbia elementi interessanti da aggiungere sulla figura di Andrea e sui rapporti di amicizia che legavano i giovani di Garlasco.
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