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“No alle luci rosa sulla Pietra di Bismantova per il Giro d’Italia, disturbano i pipistrelli”


BOLOGNA – “La montagna non è un Luna park”. Legambiente Emilia-Romagna, Wwf Emilia Centrale, Cielo Buio e Lipu dell’Emilia-Romagna, prendono posizione così contro gli show che illuminano la Pietra di Bismantova, iconica formazione rocciosa sull’Appennino reggiano. È successo in vista del giro d’Italia atteso alla Pietra dopodomani proiettando luci rosa; ed è risuccesso di nuovo in un evento culturale. Nulla contro questi eventi, ma vogliamo c’è il problema “dell’impatto ambientale dell’illuminazione artificiale sulla Pietra, uno dei simboli naturali più rappresentativi della nostra regione”, dicono gli ambientalisti chiedendo di rinunciare allo show rosa per l’arrivo del Giro. Perchè? Nei mesi scorsi è stato testato “un gigantesco impianto di illuminazione” e, anche se la prova è durata poco tempo, questa attività “porta forte disturbo alla fauna selvatica: dai pipistrelli ai rapaci notturni, molte specie animali di notte svolgono funzioni vitali. L’illuminazione è un fattore di stress che può portare gli uccelli all’abbandono del nido e quindi di uova o nidiacei a causa del massiccio incremento dell’inquinamento luminoso”, spiegano le quattro organizzazioni in una nota congiunta.

La Pietra di Bismantova ricade nel Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, ha un grande valore ecologico e culturale e attira tanti visitatori. La zona è classificata sito di interesse comunitario della Rete Natura 2000. Dunque, “l’installazione di questo impianto di illuminazione vìola la legge, va contro tutte le regole di buona gestione degli ambienti naturali disturbando le specie notturne e fa una spettacolarizzazione di quello che è già un magnifico elemento del paesaggio del nostro Appennino, che non ha alcun bisogno di essere inondato di un’intensa luce invasiva per esibire la sua grande bellezza”.

Gli ambientalisti ricordano che le Guardie ecologiche volontarie di Parma e di Reggio Emilia hanno segnalato al sindaco del comune di Castelnuovo ne’ Monti. la “palese violazione delle normative in materia di inquinamento luminoso” per sollecitare l’amministrazione comunale a far rispettare la legge regionale, “ma a tutt’oggi non c’è stata la risposta attesa”, anzi appunto, dopo i test, l’illuminazione si è ripetuta il 14 maggio. “Noi non siamo contrari a festeggiare un evento sportivo come il Giro, che da oltre un secolo fa battere i cuori dei tifosi e unisce il nostro paese, percorrendolo in lungo e in largo; ma proprio perché il Giro è un evento eccezionale seguito da milioni di persone è assolutamente necessario che l’organizzazione dell’evento faccia propri i valori di educazione e rispetto dell’ambiente e adottando quei comportamenti virtuosi che possano aiutare ad accrescere la sensibilità dei cittadini”, scrivono nel loro comunicato congiunto Legambiente, Wwf, Cielo buio e Lipu.

E ancora: “Siamo fermamente convinti che la bellezza della Pietra di Bismantova nella sua unicità, e soprattutto le moltissime specie viventi che la popolano, non debbano essere sacrificate in nome degli aspetti più esteriori e di facciata di qualsiasi evento, per quanto prestigioso. Per questo chiediamo alle autorità locali e agli organizzatori del Giro d’Italia di adeguarsi alla legge fin da subito. Chiediamo anche alla cittadinanza, ai turisti e a tutte le realtà locali di riflettere su questo tema, contribuendo a preservare l’ecosistema di questa meraviglia naturale, anche durante gli eventi culturali o sportivi. Solo attraverso un impegno collettivo possiamo garantire che la bellezza e l’integrità di luoghi come la Pietra di Bismantova rimangano intatti per le generazioni future”.

Inoltre, si teme che lo show delle luci sul massiccio appenninico ingolosisca altre proposte del genere. “L’effetto spettacolare può indurre molte altre richieste dello stesso tipo” e autorizzarle può diventare “un pericoloso precedente che può portare ad emulazione in altre parti d’Italia, come si è visto succedere a Biella in occasione della festa degli Alpini. Un trend di questo genere porterebbe danni gravissimi alla fauna selvatica, oltre che veicolare un messaggio di assenza di rispetto e sensibilità verso la montagna, la vita che la abita e le sue caratteristiche peculiari”, dicono Legambiente, Wwf, Cielo buio e Lipu.”Scoraggiamo quindi fortemente ulteriori eventi di illuminazione, peraltro vietati dalla legge” che indica “necessità e priorità di tutelare il più possibile le aree protette contro questa forma di inquinamento, onere che spetta sia all’amministrazione comunale, sia al Parco nazionale Appennino Tosco Emiliano. Tutti sono tenuti al rispetto della legge”. Legambiente, Wwf, Cielo buio e Lipu ricordano che si considera inquinamento luminoso “qualunque irradiazione di luce al di fuori degli ambiti strettamente necessari”: è una delle “principali minacce alla biodiversità, con effetti negativi sulle piante, sugli animali e sull’uomo, in quanto altera i cicli naturali, disturba il comportamento di molte specie” ad esempio la cova degli uccelli, “e influisce sul benessere umano, causando disturbi al sonno e all’osservazione astronomica”.
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