BOLOGNA – Andrea Sempio non si è presentato in Procura a Pavia: era stato convocato, come indagato, per le 14 di oggi 20 maggio, ma non è andato. Indagato per omicidio dal marzo scorso (è la terza volta in 18 anni) per il delitto di Chiara Poggi del 13 agosto 2007, oggi Sempio doveva essere interrogato dai magistrati che hanno riaperto le indagini su Garlasco. Niente, non è arrivato. Sui social, la sua avvocata Angela Taccia ha scritto in una storia: “Guerra dura senza paura. Cpp we love u” con l’emoticon di un gattino. Ebbene sì. Al di là dello choc per la scelta comunicativa di questa avvocata in una giornata come questa, il riferimento è al Codice di procedura penale, che la difesa avrebbe invocato per contestare la convocazione odierna in Procura, riporta il quotidiano Repubblica.
L’articolo invocato è il 375 del Codice di procedura, in base al quale serve un preavviso di almeno tre giorni lavorativi per la convocazione. E in questo caso, sostiene la difesa di Sempio, non sarebbero trascorsi. Il testo dell’articolo 375 è questo: “L’invito a presentarsi è notificato almeno tre giorni prima di quello fissato per la comparizione, salvo che, per ragioni di urgenza, il pubblico ministero ritenga di abbreviare il termine, purché sia lasciato il tempo necessario per comparire”.
Cosa avrebbero voluto chiedere oggi a Sempio? Delle tre telefonate verso Chiara Poggi qualche giorno prima del delitto, del famoso ‘scontrino’ (un ticket del parcheggio) che il giovane aveva portato come alibi, dei suoi rapporti con Chiara (di cui potrebbe essersi invaghito in quell’estate di 18 anni fa?) e dell’arma usata per l’omicidio, che potrebbe essere il martello ritrovato pochi giorni fa nel canale di Tromello. Secondo gli inquirenti di Pavia, a quanto sembra di capire, Sempio si trovava nella villa di via Pascoli quando Chiara fu uccisa. I nuovi elementi che gli investigatori hanno in mano quando hanno deciso di riaprire l’inchiesta sarebbero dunque dirompenti. Intanto, se Sempio non si è presentato, è invece in corso l’audizione di Alberto Stasi, condannato in via definitiva nel 2015 per l’omicidio della sua ex fidanzata Chiara Poggi.
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