«Meteo permettendo, oggi si inizierà a mettere il basolato a terra». Dita incrociate, l’assessore ai Lavori pubblici Stefano Floris parla dell’intervento di riqualificazione di piazza del Plebiscito. Un cantiere che, a causa delle indagini archeologiche durate diversi mesi, ha dovuto subire un lungo stop nella tabella di marcia dei lavori previsti dal secondo stralcio. Intanto sono terminati i passaggi propedeutici al posizionamento delle lastre di peperino che si andranno ad armonizzare con quelle già installate nella parte di piazza prospiciente la prefettura. Nei giorni scorsi era stato collocato un “tessuto non tessuto” su cui poi era stata messa della pozzolana, a seguire il granulato e infine il calcestruzzo. «Uno strato di calcestruzzo senza armatura, – spiega l’assessore – al cui interno sono contenute delle fibre che danno solidità ma che, qualora un futuro dovesse essere asportato, sarà più semplice da rimuovere. Dopo il calcestruzzo uno spessore di sabbia su cui verranno posizionate le lastre di peperino». Intanto lunedì è stato approvvigionato il materiale da cantiere. E da «oggi in poi sarà un’escalation fino alla chiusura del cantiere, prevista al più tardi entro il 31 luglio» ribadisce Floris. Per quanto riguarda i reperti rinvenuti durante gli scavi archeologici, prossimamente la Soprintendenza presenterà una relazione con cui renderà noti gli esiti delle attività svolte e fornite informazioni sui ritrovamenti e sulle epoche di datazione. Su richiesta della Soprintendenza inoltre si provvederà, durante la posa in opera del basolato, anche a installare un tombino per consentire in futuro ad archeologi e speleologi di poter accedere al sottosuolo per eventuali ulteriori ispezioni. |