ROMA – L’Inghilterra diventa il primo Paese al mondo a introdurre un vaccino contro la gonorrea nel suo sistema sanitario nazionale. L’annuncio arriva in un momento cruciale: nel 2023 i casi della malattia hanno superato quota 85.000, il dato più alto registrato dal 1918, con un’impennata di ceppi resistenti agli antibiotici che preoccupa gli esperti. Il vaccino scelto è il 4CMenB, già noto per essere utilizzato contro la meningite meningococcica di tipo B nei neonati. A sorpresa, però, funziona anche (parzialmente) contro il batterio cugino, Neisseria gonorrhoeae.
L’efficacia varia tra il 32,7% e il 42% secondo il JCVI (l’equivalente britannico dell’AIFA), che ha comunque dato luce verde. L’NHS ha annunciato che il vaccino sarà offerto attraverso i servizi locali per la salute sessuale e proposto anche insieme ai richiami per Mpox, HPV ed epatite A e B. Target: soggetti a rischio, giovani sessualmente attivi e comunità particolarmente esposte.“Un momento epocale per la salute sessuale”, l’ha definito la dottoressa Amanda Doyle del sistema sanitario britannico. E mentre il governo cerca di frenare l’allarme antibiotico-resistenza (già 9 casi di gonorrea XDR in poco più di un anno), l’UKHSA e il ministero della Salute lodano il Regno Unito come “leader mondiale” nella prevenzione.Richard Angell del Terrence Higgins Trust lo definisce un “game changer”: se tutto va bene, i casi potrebbero crollare del 40%.
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