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Roma

«Lavori al fosso Castelsecco, restituiremo alla città una grande area verde»

S. MARINELLA – Il sindaco Tidei intende porre all’attenzione dei cittadini, i lavori di ristrutturazione effettuati in particolare nei plessi scolastici cittadini. “Desidero ricordare l’enorme mole di lavori che stiamo incessantemente portando avanti per il bene della nostra comunità – spiega il primo cittadino – tra questi, spicca il rifacimento totale o parziale di ben nove scuole, con l’imminente inaugurazione del plesso Centro prevista per fine giugno. Un altro importante appuntamento è fissato per il 26 maggio, quando accoglieremo il sindaco di Roma per l’inaugurazione del Palazzetto dello Sport completamente rinnovato. Parallelamente, prosegue spedita la messa in sicurezza del nostro territorio, con la quasi ultimazione della vasca di laminazione, che sarà inerbita a settembre. Come ribadisco, si tratta di uno sforzo imponente e per questo ho programmato un sopralluogo con la maggioranza e la giunta per fare il punto su tutti i cantieri aperti. Il nostro obiettivo primario è la trasparenza e la condivisione con i cittadini di questa straordinaria trasformazione che sta interessando la nostra città”. Ma il sindaco intende rispondere alla consigliera Di Liello che gli ha inviato una interrogazione per bloccare i lavori al fosso Castelsecco. “In questo contesto di intensa attività – afferma il sindaco – abbiamo ricevuto con sorpresa un’interrogazione da parte di una consigliera di opposizione in merito ai lavori di riqualificazione della foce del fosso di Castel Secco. Voglio ricordare che quest’area, tristemente nota per il ruolo avuto nella tragica alluvione dell’81, versava in uno stato di totale abbandono da cinquant’anni, trasformandosi in una discarica a cielo aperto tra canne e rifiuti, con conseguenti problemi di degrado massiccia presenza di ratti e sicurezza sanitaria. Grazie a un importante contributo di quasi due milioni di euro, stiamo restituendo alla città un’area enorme, comprendente quasi un chilometro di spiaggia, che diventerà una grande distesa verde fruibile da tutti, con un parco e la presenza di guardiani. Un intervento che non solo riqualifica un’area martoriata, ma che rappresenta un passo avanti nella tutela dell’ambiente e nell’offerta di nuovi spazi di socialità e benessere per i nostri concittadini. Riguardo alla presenza di alcuni aironi guardabuoi nella zona, desidero rassicurare tutti, la nostra sensibilità verso la tutela della biodiversità è massima. Anche se esistono già vaste aree idonee per la loro nidificazione, come Torre Flavia e Macchia Tonda, manterremo una porzione di canneto proprio in prossimità dell’area di intervento per garantire la continuità ambientale. Comprendo e rispetto l’amore per gli animali, ma credo fermamente che il nostro dovere primario sia quello di operare per il bene della collettività. Non possiamo permettere che, in nome di una decina di aironi ai quali, ribadisco, sarà garantito uno spazio idoneo, si vanifichi un lavoro così importante, finanziato con fondi statali ed europei, destinato a restituire dignità e bellezza a un’area abbandonata per decenni”. “Rispondo con fermezza e decisione a questa interrogazione – conclude Tidei – gli aironi saranno sicuramente protetti, ma non arretreremo di un millimetro nel nostro impegno a restituire ai cittadini di Santa Marinella un’area riqualificata, un nuovo polmone verde, un luogo di incontro e di svago per i bambini e per tutti coloro che amano la nostra città. Questa amministrazione non si lascia condizionare da polemiche sterili e strumentali, il nostro obiettivo è chiaro e lo porteremo avanti con determinazione e con la consapevolezza di operare per il bene comune. Anche in nome e per conto degli aironi”. “La strana interrogazione urgente sugli aironi – replica la Di Liello – nasce dall’allarme di decine di cittadini che mi hanno contattato personalmente e che hanno invaso i social media. Evidentemente le opere che lei sta portando avanti nella città non sono caratterizzate dalla trasparenza e condivisione, perché altrimenti i timori paventati della distruzione totale della colonia non sarebbero esplosi con tanta irruenza e paura. Nella settimana scorsa si è proceduto in un inopportuno taglio dei canneti che di fatto ha prodotto una parziale distruzione dei nidi, in violazione della legge 157/92 che dichiara specie protetta gli aironi guardabuoi. Le norme a tutela si concentrano principalmente sul divieto di distruzione dei nidi e sulla limitazione del disturbo antropico durante il periodo di nidificazione che va dal 20 gennaio al 30 giugno. La natura viene prima delle opere pubbliche e se l’opera ha per di più lo scopo della sua salvaguardia non può farlo ai danni della decina di aironi ma sono molti di più, che in quel luogo hanno eletto la propria dimora. L’interrogazione non muove da polemica sterile e strumentale, né da isterismi ambientalisti, ma dalla volontà di ricordarle che ci sono tempi e leggi da rispettare, lavori da programmare e da condividere e non solo in chiave propagandistica ai cittadini”. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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