BOLOGNA – “Quello che sta vendendo fuori è sconvolgente. È uno schifo, mi dispiace usare questa parola. Ma è un vero e puro schifo”. A parlare così è la mamma di Alberto Stasi, Elisabetta Ligabò Stasi, che è stata intervistata da ‘La Stampa’. La donna, che sostiene di non aver mai messo in dubbio l’innocenza di suo figlio “neanche per un minuto”, su tutte le ultime novità, il clamore e la riapertura del caso dice: “Io non me lo spiego, davvero mi sembra incredibile. Credo che questa domanda vada fatta a chi ha condannato mio figlio. Alberto si è sempre dichiarato innocente e adesso la verità sta finalmente venendo a galla”.
L’ESPOSTO SU SEMPIO
Fu proprio la madre di Stasi, alla fine del 2017, a presentare l’esposto che fece iscrivere sul registro degli indagati, per la seconda volta, Andrea Sempio (la prima volta era stato indagato nel 2008). Sostenendo che suo figlio era in carcere da innocente e che fosse necessario fare nuovi accertamenti: allegata alla denuncia c’era la consulenza di Pasquale Linarello che sosteneva come il Dna trovato sotto le unghie di Chiara Poggi fosse perfettamente sovrapponibile quello di Sempio (per 14 regioni su 17). L’indagine, come è noto, poi venne archiviata su richiesta della Procura e Sempio uscì nuovamente di scena. La madre di Stasi, oggi, non vuole dire niente su Sempio: “Io quella persona non voglio sentirla nemmeno nominare. Di lui non parlo, assolutamente”.
QUELL’IMPRONTA “NON UTILE” NEL 2007
Si toglie però alcuni sassolini dalle scarpe a proposito della clamorosa novità emersa due giorni fa, martedì 20 maggio, relativa all’impronta di Sempio individuata sulle parete lungo la scala, vicino a dove si trovava il cadavere di Chiara. Quell’impronta, allora, la ‘numero 33’, nel 2007 venne giudicata “inutile” dal Ris di Parma. E chi c’era a capo del Ris? Il generale Luciano Garofano, che adesso è nel collegio difensivo di Andrea Sempio e che nelle scorse ore intervistato dai media ha invitato alla cautela sulle novità investigative. La madre di Stasi a questo proposito dice: “Certo che ci ho fatto caso, lo so bene. È la solita compagnia. Tutti uniti, da sempre, contro mio figlio Alberto. È stata un’indagine in una sola direzione, fin dall’inizio. Non so perché sia andata così, ma questo è quello che è successo”.
Ieri la Procura, in una nota, ha spiegato che quell’impronta era stata rilevata e presa in considerazione nel 2007, quando però appunto il Ris la giudicò infine “non utile”. Nel 2020, però, venne ripresa in considerazione e i Carabinieri sostennero che era attribuibile all’assassino. Ora quella stessa impronta è stata rianalizzata “con nuove tecniche rispetto al 2007”. Per la Procura non ci sono dubbi, “è di Sempio”.
“L’OSTILITÀ” DELLA MADRE DI CHIARA
La madre di Stasi ha parlato anche della mamma di Chiara Poggi, che nei giorni scorsi ha ribadito (come già in passato) che il condannato è Alberto Stasi”, manifestando una certa contrarietà verso i nuovi accertamenti .”Io capisco il suo dolore, che è immenso, lo immagino. Però, mi dispiace: non comprendo questa ostilità, questa chiusura”. E ha detto anche che ha visto i genitori di Chiara “sempre molto ostili nei nostri confronti”. Anche per questo lei è rimasta in disparte, senza fare tentativi. Ma sarebbe pronta a incontrarla. “Da parte mia mi potrei avvicinare, ma da parte loro non c’è questa disponibilità. Cosa faccio? Vado a sbattere contro un muro? Se una persona non ti vuole più incontrare, non la puoi obbligare- ha detto Elisabetta Ligabò Stasi-. Devo essere sincera. Non ci ho provato”.
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