SANTA MARINELLA – «L’iter procedurale del progetto della rampa Giuliani è stato ben chiaro dall’inizio e conoscendone la complessità né il sindaco né come lui nessuno degli assessori o consiglieri di maggioranza hanno mai rilasciato dichiarazioni con date o previsioni di data. Non sono state fatte date nella conferenza stampa del 20 febbraio. Non sono state fatte date successivamente per rispetto della trasparenza. Tra l’altro la nota ufficiale della conferenza stampa non offre spazio ad equivoci chiude testualmente : “Il prossimo passo sarà ottenere le autorizzazioni necessarie e procedere con i lavori di ristrutturazione”». Dall’amministrazione Tidei arriva la replica alle consigliere di centrodestra. «Alle affermazioni di parte del centrodestra (consigliere Fantozzi, Befani, Ricci, Baciu) cede insomma solo chi ci vuole credere perché gli fa comodo dipingere l’attuale amministrazione come inefficace o stagnante riguardo al progetto della Rampa Giuliani – dice il sindaco Pietro Tidei – Tuttavia, la loro credibilità oggettiva e fattuale è molto molto bassa. Sembrano essere in una bolla fuori dalla realtà, in un mondo di favole dove le nuvole sono rosa e i coniglietti parlano. Una bolla di semplificazione, se non una deliberata distorsione, delle complessità e dei progressi del progetto, ignorando i passaggi procedurali dettagliati, i fondi stanziati e le ragioni specifiche dei ritardi. Servono principalmente come attacco politico piuttosto che come aggiornamento completo sulla realtà del progetto. Ad oggi, il progetto della rampa Giuliani è sempre quello redatto dall’architetto incaricato dal Comune che è stato presentato il il nel corso di una conferenza stampa di febbraio su iniziativa della consigliera Maura Chegia». «La realizzazione ha un costo di 80mila euro già stanziati – afferma il primo cittadino di Santa Marinella – per metà dal Comune (Bilancio 2025-2027) e per l’altra metà coperti da fondi della Regione. I fondi dunque sono già disponibili. Prima di procedere alla gara di appalto sono attese le autorizzazioni paesaggistiche. Per quella che riguarda lo stato attuale dei luoghi interessati da interventi urgenti per la rimozione strutture pericolanti, la Sovrintendenza ha già rilasciato parere favorevole e si attende quindi la relativa concessione in sanatoria. Per avviare la gara serviranno altre due concessioni demaniali di cui la principale (che riguarda il progetto nella sua interezza) è soggetta al parere della Sovrintendenza. La norma prevede per questo tipo di concessioni il tacito assenso stabilito in 45 giorni trascorsi i quali il Comune potrà procedere, ma non sempre gli uffici comunali la applicano, preferendo attendere spesso ben oltre i 45 giorni per il formale parere della Sovrintendenza. Un’altra concessione riguarda invece i pochi metri in cui la corsia per disabili lambisce il muro di cinta di una proprietà privata. Si tratta in pratica di una “auto concessione” in cui il Comune è autonomo. L’iter si completa, in chiusura, con la gara di appalto e la sua aggiudicazione. A quel punto inizieranno i lavori». ©RIPRODUZIONE RISERVATA |