ROMA – La stretta di Trump agli studenti internazionali ad Harvard colpirebbe in primo luogo i cittadini cinesi, che rappresentano tradizionalmente la maggioranza degli iscritti stranieri del college. E le conseguenze andrebbero ben oltre il piano accademico: a rischio ci sarebbero i già fragili equilibri nelle relazioni sino-americane.
Per decenni, le università statunitensi – e Harvard in particolare – hanno rappresentato un punto di attrazione per migliaia di giovani cinesi, diventando uno degli ultimi simboli di ammirazione nei confronti degli Stati Uniti in un contesto geopolitico via via più teso. La Cina è stata, fino a poco tempo fa, la principale fonte di studenti internazionali negli USA. La pandemia, l’inasprimento delle politiche migratorie e i crescenti sospetti reciproci hanno però eroso questo flusso.Nonostante le difficoltà nel rilascio dei visti, le accuse di discriminazione e i timori legati alla sicurezza, istituzioni come Harvard continuavano ad attrarre studenti disposti a superare barriere burocratiche e culturali in nome dell’eccellenza formativa. Ora, anche questo canale rischia di chiudersi.
Le reazioni in Cina non si sono fatte attendere. Sui social la notizia è diventata virale, scatenando una combinazione di preoccupazione, indignazione e cinico compiacimento. Alcuni commentatori hanno interpretato la stretta come un’opportunità per rafforzare l’offerta accademica interna alla Cina. Un’università di Hong Kong ha già dichiarato di essere pronta ad accogliere studenti eventualmente respinti da Harvard.Ren Yi, popolare blogger cinese ed ex studente ad Harvard, ha detto che Washington sta “auto-sabotando” le proprie istituzioni di prestigio. Anche la figlia del presidente Xi Jinping si è laureata a Harvard, un fatto spesso ricordato nei commenti in rete a sottolineare il peso simbolico dell’università.Pechino ha reagito ufficialmente attraverso una portavoce del Ministero degli Esteri, che ha denunciato il danno all’immagine internazionale degli Stati Uniti. Intanto, il Ministero dell’Istruzione cinese ha lanciato un’allerta agli studenti diretti verso gli USA, invitandoli a considerare i rischi di studio all’estero.La stretta non riguarda solo gli studenti. I tagli ai fondi federali per la ricerca stanno già incidendo sull’attività di molti studiosi cinesi negli Stati Uniti. Alcuni hanno visto annullate offerte di lavoro o di collaborazione accademica. Anche chi è rimasto, come alcune studentesse cinesi di Harvard intervistate sotto anonimato, riferisce un clima sempre più difficile, tra incertezza e discriminazione.Tuttavia, tra gli studenti c’è anche chi non rinuncia alla speranza. Iniziative di solidarietà tra compagni di corso, scambio di informazioni e assistenza nei viaggi internazionali testimoniano la volontà di resistere, nonostante le restrizioni.”È dura – ha detto una studentessa – ma qui c’è ancora chi lotta per i valori in cui crede. E questo ci dà speranza”.
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