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S.O.S Ciliegie ‘made in Italy’: in Puglia “comparto quasi azzerato” e a Vignola salta la promozione


di Cristina Rossi, Luca Donigaglia e Maria Carmela Fiumanò

BOLOGNA – “Una ciliegia tira l’altra”: non si può dire più in questa stagione. Tra i frutti più attesi che segnano l’arrivo dell’estate, le marasche italiane quest’anno infatti non se la passano bene. Pochi giorni fa l’allarme lanciato da Coldiretti Puglia, la regione maggior produttrice di ciliegie in Italia, con il suo 30% di fetta nazionale. Quest’anno invece il Tacco d’Italia deve rassegnarsi a un crollo della produzione di ciliegie che si assesta tra il 70 e il 100%, a seconda delle aree, “a causa delle gelate di marzo e aprile”, per cui “necessita la richiesta dello stato di calamità”.

IL CONSORZIO IGP VIGNOLA: “QUI PRODUZIONE IN LINEA, MA CONTESTO COMPLESSO”

Oggi è dall’Emilia Romagna, più precisamente dalla provincia di Modena, regno della ciliegia Ipg Vignola, che si alza bandiera bianca: malgrado la produzione della stagione 2025 registri “volumi in linea con il potenziale produttivo dei nostri associati-spiega il Consorzio di tutela vignolese- il un contesto nazionale ed europeo è segnato da una forte carenza di prodotto”. Perciò “alla luce di questo scenario di mercato particolarmente complesso- è l’annuncio del Consorzio- non sarà possibile attivare, nei tempi e nei modi consueti, le campagne promozionali inizialmente programmate”. Insomma, il Consorzio deve rassegnarsi a prendere atto della “disponibilità limitata di ciliegie di qualità” e ammettere che “lo scenario attuale non consente di procedere con le normali attività promozionali programmate da parte delle strutture commerciali”.

CILIEGIE PIÙ CARE: SPECULAZIONI O SOLO DINAMICHE DI MERCATO?

Sui rialzi dei costi le visioni dei produttori pugliesi ed emiliani hanno visioni diverse. “Siamo consapevoli che i prezzi registrati sul mercato sono elevati- chiarisce il consorzio vignolese- ma va chiarito che non si tratta di dinamiche speculative: è il mercato stesso, in presenza di un’offerta decisamente contenuta e di una domanda elevata, a determinare l’andamento delle quotazioni”. I produttori pugliesi invece lanciano un monito contro la speculazione: “Servono controlli serrati perché sui banchi al consumo campeggiano ciliegie di cui va verificata l’origine, vendute a Milano fino a 23,3 euro al chilogrammo”, denuncia anche Coldiretti Puglia. Chi acquista le ciliegie, secondo l’associazione, dovrà fare i conti con fenomeni speculativi dunque e con l’invasione di ciliegie ‘forestiere’ insomma. A fronte di “un comparto delle ciliegie, quasi azzerato nel 2025, per colpa delle gelate e dell’abbassamento delle temperature che hanno bruciato i fiori- lamentano i produttori pugliesi- il rischio è che il mercato venga invaso da prodotto estero senza che il consumatore lo sappia”. E tutto questo mentre “l’inflazione alimentare che rallenta i consumi e le famiglie costrette a tagliare gli acquisti”.

“Nei vari passaggi dal campo alla tavola si annidano speculazioni che vanno stanate anche dalla polizia commerciale e annonaria, per cui serve una vigilanza serrata – insiste Coldiretti Puglia – sull’origine dei prodotti ortofrutticoli sui banchi che arrivano dai Paesi Nord Africani, come Egitto, Tunisia e Marocco”.

BORSA DELLA SPESA: IN CALO I PREZZI DI FRAGOLE, PESCHE E MELONI, CILIEGIE FANALINO DI CODA

Uno sguardo infine sui listini della Borsa della Spesa di BMTI e Italmercati, che nella giornata di oggi, 23 maggio, consiglia i prodotti agroalimentari di stagione più convenienti di questa settimana. In questi giorni tra i frutti della bella stagione più convenienti ci sono le fragole: “Abbondanti nei mercati, presentano prezzi all’ingrosso in calo del 9,9% rispetto alla scorsa settimana, che vanno dai 2,50 euro/kg e fino a 4,00 euro/kg per il prodotto di pregio della Basilicata”, inoltre “il clima, oltre ad aumentare laproduzione, ha reso la loro qualità eccezionale”. Buoni anche i limoni: quelli siciliani della varietà Primo Fiore, mantengono prezzi all’ingrosso stabili intorno a 1,40 euro/Kg. Un’affare sono i meloni, sempre di ottima qualitò, per cui quantitativi alti nei mercati determinano il calo dei prezzi all’ingrosso (-5,4% rispetto a sette giorni fa) che questa settimana si confermano tra i 2,00 e 2,50 euro/Kg. Da qualche settimana è iniziata la campagna delle pesche a polpa gialla: il clima caldo ne ha anticipato la produzionee i prezzi registrano un calo del 14,2% rispetto a sette giorni fa, oscillando da 2,50 a 3,50 euro/kg a seconda della pezzatura. Capitolo a parte- e ce lo aspettavamo- le ciliegie provenienti da più zone di produzione, principalmente dalla Puglia. “La loro qualità, sebbene non sia ottima, è in netto miglioramento rispetto alle ultime due annate. In base alla pezzatura, il prodotto italiano è venduto all’ingrosso dai 4,50 ai 7,00 euro/kg”. Poi al dettaglio, come si è visto, il prezzo finale potrebbe lievitare, occhio.
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