BOLOGNA – Far risuonare ogni giorno la sirena antiaerea in piazza, per far entrare i cittadini nei panni dei civili sotto le bombe a Gaza. Ma anche lasciare dei cumuli di macerie davanti a qualche scuola od ospedale, con lo stesso obiettivo. Era l’idea dell’artista bolognese Alessandro Bergonzoni, per una nuova iniziativa di sensibilizzazione sotto le Due torri a favore del popolo palestinese. Idea che però Bergonzoni ha dovuto ridimensionare, dopo il colloquio avuto col prefetto lo scorso 7 maggio. A raccontarlo è lo stesso artista, questa mattina in conferenza stampa. “Il prefetto mi ha detto che non si può far sentire ogni giorno la sirena antiaerea, perchè sarebbe procurato allarme- spiega Bergonzoni- e non posso mettere le macerie davanti alle scuole perchè è occupazione di suolo pubblico”.
In poche parole, riferisce l’artista, “il prefetto mi detto: ‘Cerchi di far passare il messaggio senza che diventi un problema’”. Per questo “ho dovuto fare un compromesso”. Sarà quindi messo a disposizione un file mp3, da richiedere via mail (all’indirizzo esercitazionedimmedesimazione@gmail.com) e chi vuole potrà farlo risuonare quando vuole e dove vuole. “È a disposizione di chi lo vuole fare- spiega Bergonzoni- non voglio che nasca da un evento, non voglio personalizzare. Mi basta che ci sia anche dibattito tra chi lo vuole fare e chi non lo vuole fare”, ad esempio nelle scuole o all’università. L’iniziativa prende appunto il nome di ‘Attenzione! Esercitazioni di immedesimazione’ e nell’mp3 si sente appunto la sirena antiaerea seguita da un breve discorso di Bergonzoni che spiega, a modo suo, il senso di questa “chiamata di anti-impassibilità e di allarme, come nelle esercitazioni antincendio, sulla condizione del popolo di Gaza”. Il Comune di Bologna garantisce il suo appoggio.
“Cercheremo di favorire questa iniziativa”, assicura l’assessore alla Scuola di Palazzo D’Accursio, Daniele Ara, questa mattina in conferenza stampa in Comune insieme a Bergonzoni. “Quello che sta accadendo a Gaza è un crimine di guerra e va fermato- aggiunge Ara- i nostri figli ce ne chiederanno conto, come noi abbiamo chiesto a chi c’era cos’ha fatto per evitare la Shoah. Dobbiamo essere dalla parte giusta della storia e dobbiamo ricordarlo anche ai cittadini. Quando i genitori mi scrivono per protestare perchè il vialetto di una scuola si è allagato, non è che non voglio risolverlo. Ma penso anche che dovremmo essere più consapevoli della fortuna che abbiamo e di cosa accade invece a Gaza”.
Facendo sentire la sirena, spiega ancora Bergonzoni, si vuole far “percepire con le nostre stesse terminazioni nervose quelle sterminazioni, con un atto di immedesimazione a pelle, non più solo vedendo immagini”. Può essere vista come una provocazione, ammette l’artista. “Ma dentro la parola provocazione c’è la parola vocazione, vocazione a unire le persone e a collegarle. Ringrazio la Cgil, l’Arci, il cardinale Zuppi e il presidente Lafram che si sono detti interessati”. E aggiunge: “Non voglio entrare nel merito sul tema della religione, del riarmo o di cosa fa il Governo, anche se sono disperato per questo tentennamento del nostro Governo. Forse questa sirena sarebbe da far suonare anche in Parlamento, ma sarebbe vista come una cosa di parte. Qui non c’è antisemitismo o antisionismo, c’è solo un bisogno di umanità. Vanno bene le manifestazioni, le proteste e le iniziative, ma credo che ci sia anche un’altra possibilità di coinvolgimento. Non siamo più solo spettatori”, chiosa Bergonzoni.
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