ROMA – A volte mi stupisco del mio stesso stupore. Mentre il macellaio Netanyahu continua a massacrare civili palestinesi senza il minimo scrupolo, fregandosene della ormai quasi unanime condanna mondiale per i suoi crimini, ieri l’altro mi sono sorpreso di fronte al Presidente Trump che definiva pazzo il ‘collega’ russo Putin.
Se non ci fossero di mezzo guerre e distruzioni la cosa potrebbe essere derubricata a triste spettacolo. Il fatto è che questi personaggi ogni giorno decidono della vita e della morte di migliaia e migliaia di persone, il più delle volte innocenti o mera carne da macello.
Eppure non c’è niente di oscuro, questi moderni tiranni non nascondono i loro pensieri, dicono forte e chiaro quello che vogliono fare e poi lo fanno. Da una parte ci siamo noi, sintetizzo, gente normale che pensa sia interesse generale, di fronte ai tanti problemi che abbiamo, cooperare per trovare la soluzione migliore per tutti o comunque per i più.
Dall’altra ci sono Trump, Putin, Netanyahu e altri dittatori in formazione per i quali ogni giorno è uno scontro, una guerra dove alla fine ci deve essere sempre un vincitore e uno sconfitto. Per loro ogni accordo, ogni invito alla cooperazione, ogni richiesta di aiuto o di rispetto del diritto, è una fregatura messa in atto da qualche ‘comunista’ che cerca in questo modo di togliergli il potere e metterli in galera. Per loro il mondo ideale è basato su stati forti governati col pugno di ferro, che si impongono e costringono gli altri stati deboli alla sottomissione. In questo modo si vivrebbe in uno stato di guerra latente e perenne, ogni stato dopo un po’ cercherebbe di ‘allargarsi’ a spese di qualcun altro e così via, all’infinito. Per questi dittatori la soluzione che propongono a tutti è molto semplice: chi è debole si deve arrendere al più forte e deve obbedire senza fiatare. Capite bene che un futuro del genere porterebbe alla distruzione del nostro vivere quotidiano. Lo vediamo già in Europa, già adesso tutti i paesi stanno parlando solo di riarmo, delle centinaia e centinaia di miliardi di euro da destinare prima possibile alla produzione di armi. Assicurano che queste risorse non verranno tolte da altri capitoli di spesa fondamentali per la vita quotidiana come welfare e sanità, ma chi ci crede? Di qui l’attacco ai diritti di qualsiasi tipo e livello, per i dittatori di questo tempo sono solo barriere da togliere di mezzo perché alla fine conta solo la forza.
LE FREEDOM CITIES
I progressisti e liberali sono chiamati a dare risposte serie, concrete, per convincere e far capire ai cittadini qual è la vera posta in gioco: la loro vita, la vita di tanti in cambio del potere e della ricchezza di pochi. Come va segnalato l’altro progetto, già annunciato in passato da Trump e subito fatto proprio da molte lobby interessate a questo redditizio affare, di costruire in giro per il mondo, magari appoggiandosi a stati compiacenti, delle vere e proprie città fortezze, esentate dal pagamento di tasse e regolamenti.
Negli Stati Uniti le hanno battezzate ‘freedom cities’, luoghi che sarebbero al di fuori delle leggi federali. In queste realtà ‘lor signori’ potrebbero realizzare tutto quello che vogliono, a partire dalle sperimentazioni cliniche anti-invecchiamento su cui stanno già investendo personaggi chiave del potere ‘trumpiano’ come Peter Thiel il Presidente di Palantir Technologies. E non è fantascienza, basta leggere e troverete riscontri qualificati. In questi luoghi protetti, ancora, si potrebbe sfruttare l’energia nucleare creando centrali ad hoc, senza rispettare leggi o proteste dei cittadini, per sostenere i sempre più potenti data center necessari allo sfruttamento dell’intelligenza artificiale.
Chi è interessato? Certamente Amazon, Google e Meta. Alla fine, e lo dicono pubblicamente i lobbisti già all’opera, saranno città in cui i proprietari saranno gli ultraricchi, che agiranno al di fuori di qualsiasi legge sfruttando tutti quelli considerati poveri. Il sonno della ragione genera mostri, forse è tempo di svegliarsi.
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