BOLOGNA – “Non fermerà il genocidio in atto, ma per noi è un piccolo atto di ribellione contro l’indifferenza e un modo per tenere viva la speranza che per il popolo di Gaza ci sarà un domani”. ExAequo, la cooperativa sociale che promuove il commercio equo e solidale e l’economia solidale a Bologna, promuove così l’arrivo della Gaza Cola sui suoi scaffali. “L’abbiamo lanciata per la prima volta qualche settimana fa a Palazzo Re Enzo in occasione di ‘Rivestiti’ (a fine aprile, ndr) ed è andata a ruba così velocemente che abbiamo dovuto ordinarne subito un altro bancale”, si spiega specificando che questa bibita analcolica è una “alternativa etica, piuttosto simile come sapore” al più famoso marchio. In poche settimane, quasi 4.000 lattine vendute e tanta richiesta di averne: tanto che sono partiti altri ordini e si è in attesa delle consegne per soddisfare le richieste. L’idea piace, “sta andando oltre ogni aspettativa”: e non solo la si trova in qualche circolo Arci, a iniziative scout o di Libera, ci sono anche dei bar che stanno iniziando a chiederla. ExAequo quindi da un lato fronteggia le richieste e dall’altro le promuove. “Funziona il nome evocativo e anche l’etichetta fatta davvero benissimo”, si osserva dopo queste prime settimane di vendite e richieste.
Gaza Cola è un’iniziativa al 100% di proprietà palestinese e “a crearla è stato Osama Qashoo, attivista e regista palestinese che vive come rifugiato a Londra dopo essere stato costretto a fuggire dalla Palestina”. Il ricavato della vendita della Gaza Cola va a sostenere progetti sanitari a Gaza, come la futura ricostruzione dell’ospedale Al-Karama che prima di essere colpito dalle bombe offriva servizi fondamentali come maternità, chirurgia, pediatria, ortopedia.
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