VENEZIA – Rimborsi per la benzina e per le cartucce utilizzate, ma anche tre euro per ogni nutria abbattuta. E se se ne portano 10, scatta un premio. Sono alcune delle ‘agevolazioni’ che la Regione Veneto ha deciso di mettere in campo nella ‘guerra’ dichiarata alle nutrie, responsabili del danneggiamento degli argini dei fiumi e quindi considerate un grande ‘pericolo’ per la tenuta idrogeologica del territorio. Le novità fanno parte della recente convenzione firmata tra la Regione Veneto e Consorzi di Bonifica. Si tratta del progetto sperimentale voluto dall’amministrazione Zaia per aumentare l’efficacia delle azioni di controllo ed eradicazione della nutria, finanziato con 500.000 euro; nel triennio 2025-2027 ci sono 1,5 milioni di euro: mezzo milione per ogni annualità.
Per la prima volta, la ‘guerra’ alla nutria passa dunque da un progetto unitario per tutto il Veneto, coordinato dalla Regione, che affida a Consorzi di Bonifica e Autorità di bacino gli sforzi per combattere la nutria. I Consorzi di Bonifica diventano soggetti attuatori del Piano regionale di controllo della nutria, già approvato nel 2021: dovranno comporre e gestire le squadre degli operatori abilitati al controllo, favorendo il raccordo operativo con la Polizia Provinciale, organizzare lo smaltimento delle carcasse, raccogliere ed elaborare le informazioni sui capi catturati. Si vuole infatti avere un maggior controllo sulla distribuzione e sugli effetti della nutria sul territorio: se le nutrie continuano a danneggiare gli argini dei fiumi, infatti, la tenuta idrogeologica del territorio diventa sempre più a rischio, soprattutto in caso di eventi meteo estremi. Danneggiano poi anche le colture agricole.
L’altro fronte di novità del progetto sono, appunto, i contributi destinati ai cacciatori che spareranno alle nutrie. E non ci sono solo i rientri economici (ad esempio appunto i 3 euro per esemplare abbattuto e un premio per 10 nutrie consegnate a uscita), ma anche rimborsi per l’assicurazione, la tassa sul porto d’armi, l’iscrizione annuale all’Atc o al Ca e quelli per l’acquisto di alcune dotazioni antinfortunistiche. Gli altri contributi sono: un’indennità chilometrica, un rimborso per le cartucce utilizzate, e tre euro per ogni capo abbattuto e consegnato al centro di stoccaggio.
Il piano anti-nutrie è stato presentato ieri nella sede della Regione a Mestre dai Consorzi Acque Risorgive, Adige Euganeo, Adige Po, Alta Pianura Veneta, Bacchiglione, Delta Po, Piave, Veneto Orientale, Veronese, Anbi, Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Confederazione Agricola e agroalimentare del Veneto. “La nutria è una specie che ha avuto una enorme espansione in Veneto, trovando il suo habitat ideale in un territorio caratterizzato dall’ampio numero di corsi d’acqua, ed è sotto gli occhi di tutti l’impatto dannoso che provoca, tra il pericolo per la tenuta degli argini e la devastazione delle colture”, spiega l’assessore alla Caccia Cristiano Corazzari. Sono 60.000 gli abbattimenti annui in Veneto, ma sono “una goccia nel mare rispetto alla numerosità di questa specie”. Le Province più colpite sono Verona e Rovigo che nel 2023 hanno registrato rispettivamente 35.603 e 22.263 capi abbattuti. Ma siccome la situazione “diventa sempre più critica” la Regione ha scelto di intervenire per incrementare gli abbattimenti.
“Grazie alla previsione di contributi specifici ai controllori volontari puntiamo a incrementare l’efficacia del Piano di controllo della nutria- aggiunge Corazzari- crediamo con convinzione nel ruolo dei Consorzi di Bonifica, enti che non solo hanno una conoscenza approfondita del territorio grazie al quotidiano presidio dei corsi d’acqua e al loro compito di manutentori ma anche una interlocuzione privilegiata con gli agricoltori. Inoltre hanno un ambito di intervento ottimale, e come enti di ampiezza sovracomunale operano all’interno di una dimensione territoriale ideale per intervenire anche in accordo con i singoli Comuni coinvolti”. Anbi redigerà report regionale sull’avanzamento degli interventi.
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