SANTA MARINELLA – Il Comitato per la difesa del Castello di Santa Severa, esprime grande soddisfazione per il successo dell’assemblea pubblica sulla questione del maniero, che ha visto la partecipazione di molti cittadini e dei rappresentati istituzionali del Comune e del consiglio regionale del Lazio e chiede che venga convocato un consiglio comunale aperto proprio su questo argomento. Il Comitato esprime inoltre preoccupazione per le affermazioni del Presidente di Lazio Crea, Marco Buttarelli, il quale ha ribadito i punti del business plan dal quale deriva la proposta di convenzione presentata al Comune e già giudicata irricevibile in sede di assemblea, sia dai cittadini che dagli amministratori. La convenzione prevede infatti la riduzione degli spazi con conseguente smantellamento del Museo del Castello di Santa Severa costato alla Regione 200mila euro di denaro pubblico e inaugurato nel 2018, sottrazione al Comune dei locali del centro studi marittimi, struttura funzionale alle ricerche scientifiche del museo civico, sottrazione al Comune della biglietteria del polo museale, in compenso verrebbero ampliati i servizi di bar ristorazione e alberghieri. Dopo aver già sfrattato dal castello le botteghe artigiane, ora sembra il turno delle attività museali e culturali del Comune. In assemblea i consiglieri regionali Zeppieri, Valeriani e Marotta, hanno sottolineato che l’attuale giunta regionale non sembra voler riconoscere il valore culturale del sito né sia intenzionata a destagionalizzarne l’offerta. Emanuele Minghella, presidente del consiglio comunale, ha individuato nella convenzione siglata tra Zingaretti e il Comune, una linea rossa da cui non retrocedere e anzi da migliorare. Anche per Paola Fratarcangeli, delegata alle problematiche gestionali del castello, biglietteria e conservazione degli attuali musei, sono garanzie imprescindibili. Giovanna Caratelli, intervenuta in rappresentanza dell’assessore alla Cultura Vinaccia, ha auspicato da parte del Comune la capacità di organizzare eventi attrattivi in aggiunta alle attività che non solo non devono chiudere ma dovrebbero essere riaperte. Clelia di Liello, unica consigliera d’opposizione presente, ha sottolineato l’importanza di inserire il castello in un circuito territoriale con il Museo di Villa Giulia, Tarquinia e Cerveteri, promosso nel suo insieme, andrebbe inoltre creata quella camera di regia tra Comune e Regione, per la gestione del castello, prevista dalla convenzione con Zingaretti ma mai davvero attivata. Maura Chegia, ha puntualizzato che il comitato ha formulato delle proposte, ma non tutte potranno essere accolte e che si eviterà di arrivare allo scontro con la Regione, emendando la convenzione proposta. Il Comitato, che intende vigilare sulle decisioni che la politica prenderà, ha invece chiesto al Comune di avere coraggio, sostenuto da una comunità territoriale compatta. Il direttore del Polo Museale Civico Flavio Enei, su richiesta del Comitato, ha illustrato con grande chiarezza la situazione e il grave danno che subiranno i musei comunali e lo stesso Comune se venisse approvata la convenzione proposta da Lazio Crea. Il sindaco, ha dichiarato a mezzo stampa che “il ruolo istituzionale della Regione non è quello di affittacamere e men che meno quello di affitta castelli per ristoranti da matrimoni”. ©RIPRODUZIONE RISERVATA |