BOLOGNA – Tre ore di musica, luci, immagini, emozioni: è stato uno spettacolo a tutto tondo che sembrava non finire mai (“Ma una volta lo facciamo di restare qua tutta notte”, ha promesso Jovanotti dal palco) quello che ieri sera ha incantato le migliaia di persone che hanno riempito l’Unipol Arena di Casalecchio di Reno (Bologna) per la penultima data del tour ‘PalaJova’ di Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti. Il cantautore, che era stato a Bologna per tre date alla fine di aprile, è tornato in città per altre due date, il 30 e 31 maggio, e quella di stasera sarà proprio l’ultimissima data di questo tour costellato da sold out in tutta Italia.
TRE ORE DI MUSICA ED EMOZIONE
Un concerto durato quasi tre ore, con tanto di due canzoni concesse ‘extra’ da Jovanotti ai tantissimi fan che poco prima avevano ballato scatenati l’intramontabile ‘Ragazzo fortunato’, che ha chiuso tanti concerti di questo strepitoso tour. E invece no, dopo questo grande classico Jovanotti ha cantato ancora. “Vi faccio un altro paio di pezzi”, ha detto il cantautore, che poco prima aveva ricevuto una stella in dono da una fan della prime file, con tanto di certificato ufficiale. E ha eseguito prima ‘Se lo senti lo sai’ e poi il singolo uscito appena due settimane fa, il super energico ‘Occhi a cuore’, già destinato a essere il tormentone romantico dell’estate 2025. E non ancora stato il momento di spegnere le luci, perchè a quel punto si è scatenato un momento di sola musica e sound con “una sorta di Jova Beach party”, ha detto ‘Jova’, improvvisato sul palco tra ritmo e sound.
GRANDI CLASSICI E NUOVI SUCCESSI
Che dire, nelle tre ore di musica suonate all’Unipol Arena, Jovanotti non ha fatto mancare quasi nessun ‘grande’ pezzo dei suoi ormai quasi 40 anni carriera. Da ‘L’ombelico del mondo’ a ‘Mi fido di te’, da ‘Il più grande spettacolo dopo il Big bang’ fino alla poeticissima ‘A te’ (“Io la canto sempre per lei, la mia Fra”), da ‘Serenata rap’ (“Il video lo abbiamo girato proprio qui a Bologna, al Pilastro”, ha ricordato il cantautore) e al brano ‘Le tasche piene di sassi’ dedicato alla mamma, che Lorenzo ha chiuso con un dito indice puntato al cielo. E poi ‘Un raggio di sole’ (e ‘sole’, ha raccontato dal palco, è la quinta parola più utilizzata nelle sue canzoni, dopo ‘amore’, ‘vita’, ‘mondo’ e ‘libertà’), ‘L’estate addosso’, ‘Gli immortali’. E poi le ritmatissime ‘Penso positivo’, i tuffi nel passato con ‘Una tribù che balla’ e ‘Muoviti muoviti’. C’è stato spazio, naturalmente, anche per alcuni dei brani nuovi, tratti dall’ultimo album, come ‘Montecristo’ e ’Il corpo umano’. E poi il gran finale con ‘Occhi a cuore’, cantata indossando gli occhiali da sole a forma di cuore. In apertura di concerto, prima che Jova salisse sul palco, era suonata la sigla del cartone ‘Conan ragazzo del futuro’, mentre prima di ‘Ragazzo Fortunato’, sul maxi schermo, sono comparsi i pupazzi del Muppet Show.
I NUMERI DEL TOUR PALAJOVA
Iniziato in marzo a Roma, il tour PalaJova ha visto 54 serate, tutte sold out, di musica ed energia. Ben 591.123 spettatori da tutta Italia hanno celebrato il ritorno di Jovanotti sul palco con PalaJova, lo show che ha riacceso l’entusiasmo, l’energia e la festa nei palasport. Un tour arrivato dopo il brutto infortunio dell’estate 2023, con la caduta in bici nella Repubblica Dominicana, costato a Jovanotti diverse operazioni e una lunghissima riabilitazione e fisioterapia (oltre a qualche “qualche vite” nel corpo ha ricordato anche ieri sera sul palco). Una batosta che lo ha tenuto fermo a lungo e che gli ha fatto temere di non riuscire più a fare musica come prima: “Mi ero chiesto se ce l’avrei fatta, ma appena sono salito sul palco per il primo concerto del PalaJova ho capito che questo è il posto in cui voglio stare e tutto è andato alla grande”.
L’ALLESTIMENTO
Dietro al palco c’era un gigantesco maxischermo di 22×8 metri e sopra il parterre svettavano dieci fiori meccanici con pod rotanti (da 1.300 chilogrammi l’uno), che si muovevano spostandosi ad altezza variabile e illuminandosi di tanti colori diversi a seconda delle canzoni. Un allestimento progettato per creare un’esperienza visiva speciale e coinvolgente per il pubblico, dalle luci al sound. Curatissime anche le immagini che scorrevano continuamente sul maxischermo, con immagini che si trasformavano continuamente catturando l’attenzione in modo quasi ipnotico. A finaco di questa impostazione ‘imponente’ non sono mancati dettagli originalissimi, come il tappeto che Jovanotti ha portato sul palco: “È il tappeto del mio studio, ci ho suonato, scritto canzoni, pensato, giocato con i miei cani e i miei gatti”.
CHI C’ERA SUL PALCO
La band che lo ha accompagnato era composta da tredici solisti eccezionali: Saturnino al basso (“Con me da 35 anni”), Christian “Noochie” Rigano alle tastiere, Adriano Viterbini alla chitarra, Leo di Angilla e Kalifa Kone alla ritmica, Carmine Landolfi alla batteria, Franco Santarnecchi al piano, Gianluca Petrella alla sezione dei fiati, Sophia Tomelleri al sax, Camilla Rolando alla tromba, Micol Touadi e Jennifer Vargas ai cori, Moris Pradella ai cori e seconda chitarra. L’ingegnere del suono è Pino “Pinaxa” Pischetola.
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