BOLOGNA – Poteva essere una tragedia. Perchè i turisti ieri mattina era in cima all’Etna quando un pezzo del cratere è crollato? A chiederselo è Carlo Caputo, sindaco del paese di Belpasso. I turisti, dopo la ripresa dell’attività vulcanica ieri mattina, sono scappati di corsa e sono scesi. “Abbiamo corso un grave pericolo e mi dispiace se che ne parli poco”, ha detto il primo cittadino in un’intervista a Catania Today. Il punto è questo: il giorno prima il sistema di allerta Etnas aveva lanciato un’allerta molto chiara che segnalava una “altissima probabilità di accadimento”. A quel punto, dice il sindaco Caputo, andavano presi provvedimenti, come impedire la salita sul vulcano dei turisti. Dice Caputo: “Il sistema di preavviso Etnas funziona benissimo, ma a cosa serve se poi non si prendono provvedimenti?”. E si sfoga: “Perché è stato consentito di portare turisti in quota? Ieri è stata solo fortuna, ma non si può contare sempre sul caso”, dice il sindaco.
Dice il sindaco: “Serve una forte presa di coscienza sui rischi e bisogna interdire il perimetro individuato dalla Protezione Civile, quando necessario. Non possiamo pensare solo al denaro”, ha aggiunto, mettendo in luce la priorità della “sicurezza sulla mera speculazione economica”. E conclude: “Le autorità competenti devono adottare misure più incisive per garantire la sicurezza della popolazione e dei visitatori, anteponendo la tutela della vita umana a qualsiasi altra considerazione. Porterò io stesso, all’attenzione del nuovo Prefetto, la situazione”.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it