Il presidente ucraino Zelensky, da Vilnius, ha rilanciato l’idea di nuove sanzioni contro Mosca nel caso in cui il Cremlino continui a ignorare il richiamo al cessate il fuoco. Ha anche denunciato l’inerzia russa nella restituzione dei bambini ucraini deportati: Kiev ha fornito un elenco di circa 400 nomi, ma da Mosca è arrivata una promessa vaga e sconcertante di restituzione di appena dieci minori.I negoziati, durati meno di due ore nel fastoso Palazzo Çiragan sul Bosforo, si sono svolti in un clima rigido: dodici delegati per parte, i russi in abiti scuri, gli ucraini in divisa militare, seduti a dieci metri di distanza. Al centro del tavolo, l’ennesima montagna di problemi irrisolti.Il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov, capo della delegazione di Kiev, ha ribadito che la priorità resta il ritorno dei bambini rapiti. Il suo omologo russo, Vladimir Medinsky, ha confermato il ricevimento di una lista di 339 nomi, ma ha taciuto su impegni concreti. Intanto, il Tribunale dell’Aia ha già emesso mandati di cattura per Putin e collaboratori proprio per la deportazione illegale di minori.Sul piano militare, la Russia ha rifiutato il cessate il fuoco proposto da Kiev, ma ha consegnato un memorandum con due proposte alternative: una chiede il ritiro totale delle truppe ucraine da quattro regioni occupate, l’altra resta avvolta in ambiguità. Nessuna delle due è stata accettata, almeno per ora. I negoziatori ucraini si sono riservati di rispondere entro fine giugno.Intanto, a margine del vertice, il presidente turco Erdogan ha rilanciato l’idea di un summit tra Zelensky e Putin, proponendo Istanbul o Ankara come sede e tirando in ballo anche Donald Trump come possibile convitato di pietra. Una mossa che sa più di teatrino diplomatico che di reale passo verso la pace.Nonostante i buoni propositi, sul campo si continua a colpire. Domenica l’Ucraina ha sferrato un massiccio attacco con droni su quattro aeroporti militari russi, inclusi obiettivi in Siberia, nell’ambito dell’Operazione Spiderweb: 41 aerei distrutti o danneggiati, tra cui i famigerati bombardieri Tu-95 e Tu-160, usati per lanciare missili su città ucraine. Danni stimati: 7 miliardi di dollari.Il premier ucraino Shmyhal ha rivendicato l’operazione come “chirurgica e rivoluzionaria”, spiegando che Kiev continuerà a investire su tecnologie in grado di colpire in profondità e limitare la capacità offensiva russa. “Libereremo i nostri cieli – ha detto – e poi penseremo anche alla terra”.
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