BOLOGNA – “Salario e diritti in Poste Italiane”: è questo lo slogan messo a punto da Slc, Uilposte, Cgil e Uil nazionali per la giornata di sciopero di oggi che interessa le Poste italiane. Lo sciopero riguarda tutte le prestazioni ordinarie (pacchi, spedizioni e altre funzioni normali che si svolgono in posta, come il pagamento dei bollettini) per l’intero turno di lavoro. Lo sciopero, in particolare, potrebbe avere ripercussioni sul pagamento delle pensioni che è programmato proprio per la giornata di oggi, 3 giugno. I servizi minimi dovrebbero essere garantiti, ma i disservizi non mancheranno.
LE RAGIONI DELLA PROTESTA
La mobilitazione è scattata per protestare contro un piano di riorganizzazione che prevede tagli degli organici, cosa che renderà sempre più difficile garantire servizi e lavoro di qualità. Inoltre i dipendenti delle Poste lamentano relazioni sindacali difficili, con assenza di confronto e poco spazio per il dissenso. “I risultati aziendali devono portare a degli aumenti non solo degli azionisti ma anche e, soprattutto, dei dipendenti, che sono gli artefici di questi traguardi grazie al lavoro quotidiano”, sostengono i sindacati. Si richiede poi un aumento degli investimenti per la sicurezza dei lavoratori diretti e degli appalti. Infine, si ribadisce il no alla vendita delle quote azionarie di Poste da parte del Ministero delle Finanze, affinchè Poste rimanga pubblica.
STOP ALLE PRESTAZIONI STRAORDINARIE PER UN MESE
Se oggi i dipendenti incroceranno le braccia e si asterranno dalle funzioni ordinarie, lo sciopero delle prestazioni straordinarie e aggiuntive, durerà per tutto il prossimo mese, fino al 2 luglio 2025
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