BOLOGNA – “Le donne che fanno figli per poter rubare non sono degne di farli”: scoppia il caso Gianni Berrino al Senato: il senatore di Fratelli d’Italia lo ha detto ieri sera durante la discussione sul dl Sicurezza in aula, conclusasi con la fiducia posta dal governo. Stamane, poi, la discussione è ripresa con le proteste dell’opposizione con tanto di cartelli e senatori seduti per terra (la seduta ha avuto una breve interruzione). Le parole di Berrino, riferite alle donne detenute e alla annosa e delicata questione dei bambini piccoli che finiscono a vivere in carcere con le madri se vengono arrestate, hanno (inevitabilmente) scatenato un pandemonio. Berrito, che dopo quella frase ha interrotto i discorso per il forte rumoreggiare in sottofondo (mentre il presidente dell’aula Gian Marco Centinaio invitava l’aula a lasciarlo finire di parlare) ha poi ripreso dicendo cosa prevedeva a questo proposito il ddl Sicurezza: “I bambini vanno in carcere dopo il giudizio, dopo la valutazione del giudice, che oggi giustamente avete detto sono indipendenti. E se i giudici reputano che un bambino forse sta più sicuro in carcere che a casa con dei genitori che lo concepiscono per andare a delinquere, forse l’ha detto un giudice indipendente, non la politica”. Il brusio e le proteste, intanto, sono continuate a più non posso. Centinaio insiste: “Non siamo allo stadio, lasciatelo finire di parlare altrimenti vi butto fuori. Ognuno si assume la responsabilità di quello che dice, ma non fate lo stadio”.
DI BIASE (PD): “PAROLE DISUMANE DA BERRINO”
“Le parole pronunciate dal senatore di Fdi, Giovanni Berrino durante il dibattito sul cosiddetto decreto Sicurezza sono semplicemente inaccettabili. Affermare che “le donne che fanno figli per poter rubare non sono degne di farli” non è solo una grave caduta di stile: è l’espressione brutale di una visione disumana, che calpesta i diritti, la dignità e la complessità delle vite reali di tante donne, bambine e bambini coinvolti”. Lo dichiara Michela Di Biase, capogruppo del Partito Democratico nella Commissione bicamerale Infanzia e adolescenza.
“Berrino si esprime con superficialità su un tema delicatissimo che evidentemente non conosce, e dimostra così l’incapacità di Fratelli d’Italia di superare la propaganda per assumersi fino in fondo la responsabilità che richiede il legiferare per tutti gli italiani. Il rispetto per l’infanzia, la tutela del legame madre-figlio e il diritto alla genitorialità non possono essere sacrificati sull’altare del cinismo ideologico”, prosegue Di Biase. “Come abbiamo già fortemente criticato anche alla Camera, il decreto conferma la linea repressiva del governo: introduce margini discrezionali per negare o interrompere il rinvio della pena per le detenute madri e incinte, utilizza criteri vaghi per il loro trasferimento in carcere e, con gravità inaudita, prevede la possibilità di sottrarre i bambini alle madri per mere e generiche “ragioni di ordine”. È un vero rovesciamento dei principi costituzionali e dei diritti fondamentali”.“Il decreto, inoltre, conferma che bambini innocenti continueranno a vivere reclusi. Gli Icam sono carceri a tutti gli effetti, solo con colori più tenui: ma restano luoghi inadatti all’infanzia, che negano la socialità, il contatto con i coetanei, la possibilità di crescere liberi. Dietro la retorica della sicurezza si nasconde una politica punitiva che colpisce i più vulnerabili. È il momento della responsabilità. La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha il dovere morale e istituzionale di prendere le distanze da queste parole vergognose, pronunciate da un esponente del suo partito, e di chiedere scusa. Da madre e da Premier”, conclude Di Biase.
BOCCIA: “PER PARTITO MELONI BIMBI STANNO MEGLIO IN CARCERE”
“Il senatore di FdI Berrino nel suo intervento ieri sera ha affermato che ‘le donne che fanno figli per rubare non sono degne di farlo e che se un giudice reputa che un bambino possa stare più sicuro in carcere che a casa con genitori che li concepiscono per andare a delinquere forse è giusto così’. Insomma per Berrino i bambini stanno bene in carcere. Non credo ci sia da aggiungere altro a quanto abbiamo ascoltato. Questo è il senso della vergognosa e aberrante idea che FDI, il partito di Giorgia Meloni, ‘donna’, ‘madre’, ‘cristiana’, ha della sicurezza”. Lo afferma il capogruppo del Pd al Senato Francesco Boccia.
BONAFÈ (PD): “PAROLE DI BERRINO GRAVI E INACCETTABILI”
“Le parole del senatore Berrino sul decreto Sicurezza sono gravi e inaccettabili. Riflettono una visione maschilista della maternità, in cui un rappresentante di Fratelli d’Italia si arroga il diritto di stabilire chi possa o meno essere madre. Si tratta di un’offesa profonda alla dignità delle donne, ma anche dei bambini e delle bambine, ridotti a meri strumenti di propaganda invece che riconosciuti come persone da proteggere”. Lo dichiara Simona Bonafè, capogruppo democratica nella commissione Affari costituzionali della Camera, che ha duramente contrastato il decreto durante l’esame a Montecitorio.“Il decreto- sottolinea la democratica- conferma un approccio repressivo e ideologico: limita i diritti delle madri detenute e impone una condizione inaccettabile alle bambine e ai bambini, costretti a crescere in carcere. Gli Icam, nonostante il nome, restano strutture penitenziarie, inadatte allo sviluppo affettivo e alla socializzazione con i coetanei. Non esistono ‘carceri a misura di bambino’: esistono diritti fondamentali da rispettare e tutele imprescindibili da garantire e difendere”, conclude Bonafè.
BERRINO (FDI): “BAMBINI IN CARCERE EXTREMA RATIO, DECIDONO I GIUDICI”
“Le polemiche scaturite dal mio intervento di ieri sera in Aula del Senato, durante la discussione generale su dl Sicurezza, mi impongono alcune precisazioni che nell’emiciclo, con il sottofondo di urla e vociare delle opposizioni, non mi è stato possibile fare. Il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia, mi ha strumentalmente attribuito l’affermazione che i bambini stanno bene in carcere. Non ho detto questo, per me la presenza di bambini in carcere deve essere una extrema ratio. Piuttosto ho detto che con il dl Sicurezza i bambini figli di chi deve scontare una pena vanno in carcere soltanto dopo il giudizio e la valutazione di un magistrato. Pertanto, il dl Sicurezza affida a un esponente del potere giudiziario di valutare se un bambino sia più sicuro in carcere piuttosto che a casa con genitori delinquenti. Ci tengo infine a precisare che la vita è un bene prezioso e non negoziabile, tuttavia continuo a sostenere che sia abietto e irrispettoso del dono della vita concepire figli per poter rubare evitando il carcere come, purtroppo, è capitato. Con il dl Sicurezza non capiterà più ed è uno dei motivi per cui questo provvedimento è necessario”. Così in una nota il senatore Gianni Berrino, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Giustizia.
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