BOLOGNA – Un viaggio sui pedali fino a Padova per sensibilizzare sulle “disuguaglianze strutturali” che colpiscono le donne e le minoranze di genere. E utilizzando un mezzo tanto allegro e collettivo da una parte quanto “lento, pesante, simbolo di fatica, ingiustizia e ingombro”, che richiama quella sensazione che “tante donne conoscono bene: quella di pedalare nella vita con una bicicletta più pesante solo perché sei donna”. È questo il cuore del progetto “La Risciò”, promosso da Salvaiciclisti Bologna, che promuove mobilità sostenibile e uso democratico dello spazio pubblico, e dal laboratorio Period Think Tank, e partito questa mattina da piazza dell’Unità diretto verso B.a.m., il festival del cicloturismo che si terrà a Piazzola sul Brenta (Padova) nel weekend. Un risciò, declinato al femminile, insieme ad alcune bici, tra cui un tandem inclusivo, compongono la carovana “transfemminista”, che a tappe arriverà sabato a destinazione. “Pedaleremo sulle strade, in carovana, con le nostre bandiere: partiamo in circa 15 da Bologna, con ‘la risciò’ davanti, le attiviste in bici dietro”. Con questi mezzi “portiamo i nostri messaggi in tutti i territori che attraversiamo in cui ci fermiamo ad incontrare realtà del luogo, associazioni, istituzioni”, spiega Isabella Cioccolini di Salvaiciclisti.
Lo spirito del progetto è “veicolare dei contenuti anche molto seri e molto problematici, in maniera leggera e festosa, per attirare l’attenzione e amplificare il nostro messaggio”. In particolare, si parlerà di quelle “disuguaglianze strutturali che colpiscono le donne e le minoranze di genere”, aggiunge Giulia Sudano di Period Think Tank. Quest’anno il focus è sulle “discriminazioni a livello economico, sono quelle su cui ci concentreremo di più”.
“LE DONNE SONO PIÙ ESPOSTE ALLA POVERTÀ”
Una vera “povertà di genere, per cui “le donne sono più esposte alla povertà rispetto agli uomini, hanno tassi di occupazione molto più bassi, 20 punti percentuali di differenza in Italia, i più bassi d’Europa”, oltre a “stipendi più bassi e pensioni più basse”, con conseguenze sia sulla salute sia sulla difficoltà a raggiungere una propria indipendenza economica, e dunque “maggiormente a rischio di non poter uscire da situazioni di violenza”. Oltre a questo, a pochi giorni dal referendum, “faremo un invito esplicito e importante ad andare a votare l’8 e il 9 giugno perché è un’occasione di democrazia su tematiche fondamentale che riguardano anche molto le donne”.
Una spedizione poi che non sarà tutta al femminile. A ‘scortare’ il risciò ci saranno ad esempio anche Roberto Tomesani, che si definisce “attivista della bicicletta in pensione”, e Davide Valacchi, psicologo che promuove la bici come mezzo di inclusione sociale. “Probabilmente è colpa dei maschi se c’è un problema con la differenza di genere quindi noi in prima persona ci teniamo ad essere presenti a guidare, a soffrire, sudare, ridere e scherzare”, sottolinea Tomesani. Ma le due ruote sono anche mezzo di inclusione, come dimostra Valacchi, che da non vedente in tandem viaggia in tutto il mondo (l’ultimo di sei mesi in Africa), e che insieme a Diego Guerriero accompagnerà per un tratto la carovana. “Il tandem c’entra perché appunto lo usiamo come mezzo di inclusione per ragazzi disabili non vedenti piuttosto che ragazzi autistici o con sindrome di Down. L’inclusione è una e quindi io direi che l’obiettivo è comune”, chiosa Valacchi. A salutare la spedizione partita da piazza dell’Unità questa mattina erano presenti la consigliera metropolitana delegata alla Mobilità sostenibile Simona Larghetti e la vicesindaca Emily Clancy.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it