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Tg Politico Parlamentare, l’edizione di mercoledì 4 giugno 2025

IL DECRETO SICUREZZA È LEGGE, BAGARRE IN SENATO

Ok finale al decreto sicurezza. Tra le proteste delle opposizioni in Aula, con tanto di occupazione dell’emiciclo, il provvedimento è legge. Il Senato ha approvato in via definitiva le nuove norme che introducono la ‘stretta’ sulle manifestazioni, le novità anti-accattonaggio e le tutele legali per le forze dell’ordine. In Aula momenti di tensione con rissa sfiorata. Dopo il voto, Fratelli d’Italia festeggia in piazza con un flash mob. Soddisfatto il ministro dell’Interno Piantedosi. “Nessuna compressione del dissenso”, sottolinea. Per la premier Meloni il decreto è “un passo decisivo per la tutela dei cittadini”.

“BAMBINI IN CARCERE”, BUFERA SU SENATORE FDI

Le donne che fanno figli per poter rubare non sono degne di farlo”. Bufera sulle parole del senatore di Fratelli d’Italia, Gianni Berrino, durante la discussione in Aula sul decreto sicurezza. Protestano le opposizioni quando pronuncia la frase: “Un bambino sta più sicuro in carcere che a casa con genitori che li concepiscono per andare a delinquere”. “Raramente ho sentito parole più crudeli”, commenta il dem Filippo Sensi. Il senatore precisa di non aver mai sostenuto che “i bambini stanno bene in carcere” ma che “le decisioni spetteranno a giudici”.

MELONI-MACRON, “INSIEME PER UN’EUROPA PIÙ SOVRANA E PROSPERA”

Un incontro “molto utile per rafforzare il dialogo e il coordinamento tra Italia e Francia di fronte alle crescenti sfide comuni”. Così Giorgia Meloni commenta l’incontro di ieri a Palazzo Chigi con il presidente francese Emmanuel Macron. “Come Nazioni fondatrici dell’Unione Europea – sottolinea la premier – intendiamo lavorare insieme per un’Europa più sovrana, prospera e orientata alla pace”. In una nota congiunta, Meloni e Macron hanno ribadito “il sostegno incrollabile e senza esitazioni all’Ucraina”. Il confronto ha spaziato anche su dossier come il settore automotive. Il prossimo vertice bilaterale si terrà a Parigi a inizio 2026.

VIA IL GOVERNO DAL CDA RAI, LA PROPOSTA DI FORZA ITALIA

Un consiglio di amministrazione eletto dal Parlamento e dai dipendenti, senza più i due membri scelti dal governo. Forza Italia presenta una proposta di legge per modificare la composizione del Cda della Rai. Tutti i componenti scelti da Camera e Senato, salvo uno che resta di nomina del personale. “Il Parlamento è la sede della democrazia e del pluralismo- spiega Maurizio Gasparri- e questo è un modo per rendere la Rai piu’ autonoma dal governo. Vogliamo correggere la riforma sbagliata fatta dal Pd e dalla sinistra”. A illustrarla anche il capogruppo azzurro in Vigilanza, Roberto Rosso
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