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Roma

Assolta a Pisa la mamma che aveva denunciato il prelievo forzato del figlio


ROMA – “Con sentenza emessa dal Tribunale di Pisa, una madre (e il suo compagno) sono stati assolti da tutte le accuse di maltrattamenti e inadempimento del provvedimento del giudice e dal reato di calunnia ai danni delle forze dell’ordine, in relazione alla denuncia fatta dalla donna per le modalità realizzate durante il prelievo forzato del figlio minore avvenuto il 15 giugno 2021”. Lo scrive in una nota Differenza Donna.

“Quell’orribile giorno, 11 agenti si presentarono nella sua abitazione per eseguire il provvedimento civile, portando con sé anche il padre del bambino. Il bambino, allora di 8 anni, si era chiuso in bagno in preda al panico. Il figlio è stato prelevato dal padre dopo aver abbattuto la porta del bagno. Il provvedimento che aveva autorizzato l’uso della forza è stato successivamente annullato dalla Corte di Cassazione nel marzo 2023. Tuttavia, la donna è stata sottoposta a processo per aver denunciato le modalità del prelievo, ritenute da lei non rispettose dei diritti del figlio. Oggi, l’assoluzione restituisce verità e giustizia alla donna ma anche a chiunque creda nel principio di legalità e nella tutela dei diritti dei bambini e delle bambine”, scrive ancora l’associazione.

“La vicenda si inserisce in un contesto più ampio, già oggetto di attenzione da parte della Commissione di inchiesta sul femminicidio nel 2022 ma anche della Corte europea dei diritti umani (sentenza I.M. c. Italia, novembre 2022) e delle Nazioni Unite, che in recenti rapporti hanno evidenziato i rischi derivanti da un uso distorto del concetto di “alienazione parentale”, con gravi conseguenze sui percorsi giudiziari che riguardano madri e figli”.

Questa sentenza “ci conferma che denunciare situazioni ingiuste e chiedere tutela per i propri figli/e non può e non deve diventare un motivo di incriminazione. Come Differenza Donna Continueremo a impegnarci perché ogni bambina e ogni bambino vengano ascoltati, e perché le donne che cercano giustizia non vengano lasciate sole ma soprattutto la ottengano”, dichiara l’avvocata Teresa Manente, responsabile dell’ufficio legale di Differenza che ha guidato il collegio difensivo composto anche dalle avvocate Rossella Benedetti, Ilaria Boiano e Marta Cigna. “Continueremo a batterci perché ogni donna sia libera di uscire dalla violenza e di avere ascolto e protezione, e perché la violenza istituzionale non abbia più spazio nei tribunali del nostro Paese”, ribadisce con forza Elisa Ercoli, presidente di Differenza Donna.
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