ROMA – Israele ha fornito fucili kalashnikov nella Striscia di Gaza a una milizia armata avversaria di Hamas: lo confermano fonti interne all’esercito, secondo il Times of Israel, che riferisce di aver ottenuto il via libera alla pubblicazione dall’Israeli Military Censor, l’organismo di intelligence che vaglia le informazioni riguardanti la Difesa.
La testata Ynet News aggiunge che la milizia palestinese avversaria di Hamas sarebbe collegata al gruppo Stato islamico (Isis) e che, a fronte delle accuse, l’ufficio del primo ministro non ha smentito.Il gruppo, come riferiscono ancora i media di Israele, è guidato da Yasser Abu Shabab, leader di un noto clan del sud di Gaza che è stato ripetutamente accusato di saccheggiare i camion di aiuti entrati a Gaza a fine maggio, dopo che Israele ha allentato il blocco totale all’ingresso di forniture in vigore fino al 19 gennaio e poi nuovamente dal 2 marzo.
Contestualmente sono stati aperti dei centri di distribuzione gestiti da un consorzio statunitense, il Gaza Humanitarian Fund (Ghf), che agisce al di fuori del meccanismo delle Nazioni Unite. Durante le distribuzioni si sono registrati incidenti, con colpi d’arma da fuoco esplosi contro i civili in fila. Lunedì scorso quasi 30 persone sono rimaste uccise.
Abu Shabab sostiene di proteggere gli aiuti che raggiungono i centri del Ghf da possibili assalti; non appena è entrato in funzione il nuovo meccanismo, ha pubblicato sui suoi canali social una fotografia che lo ritrae con un kalashnikov al braccio. Il quotidiano israeliano Haaretz lo descrive come un gruppo affiliato all’Isis, mentre Abu Shabab sarebbe una figura nota ad Hamas, che lo considera un “terrorista”: in passato, a Gaza, è stato condannato a una pena detentiva per reati penali.
A sollevare per primo accuse di possibili rapporti tra questo gruppo e il governo Netanyahu è stato stamani Avigdor Lieberman, segretario del partito di destra Yisrael Beiteinu, che conta sei seggi alla Knesset e sta all’opposizione. All’emittente radio nazionale Kan Reshet Bet, il segretario ha dichiarato che la cessione di armi al gruppo non sarebbe passata per l’approvazione del gabinetto di guerra, mentre il capo dei servizi segreti Shin Bet “ne era a conoscenza”. Informazioni che, secondo il Times of Israel, le fonti della Difesa confermano. Lieberman ha aggiunto che a suo avviso, nessuno può garantire che quelle armi “non saranno rivolte contro Israele”.
Ancora oggi, Haaretz ha pubblicato un’inchiesta secondo cui il gruppo guidato da Abu Shabab sarebbe coinvolto direttamente nella distribuzione degli aiuti nella zona controllata da Israele. “L’analisi di immagini e video satellitari- scrive Haaretz- mostra la milizia di Abu Shabab che opera vicino a Rafah, lungo la principale rotta nord-sud di Gaza. I suoi membri armati presidiano i posti di blocco e distribuiscono aiuti, mentre si vocifera che il governo di Netanyahu stia armando milizie affiliate all’Isis”.
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