31.2 C
Roma

Croci: «Credo in una politica pulita che unisce e non divide»

Il caso delle dimissioni di Alessandra Croci da vicepresidente della commissione Affari generali ha dato nuovo vigore agli interrogativi sul clima di apparente serenità e compattezza in seno all’amministrazione Frontini. La consigliera le ha annunciate in maniera sobria ma senza fornire motivazioni e senza neanche ricorrere a quelle solitamente usate e abusate di generici motivi personali. A fronte poi del pressing da parte dei media per conoscere le ragioni delle dimissioni, ha scelto di diramare una breve nota piuttosto criptica, di non facile decifrazione. Che invece di chiarire il pensiero da cui è derivata la scelta di dimettersi, in realtà aumenta dubbi e interrogativi sulla decisione assunta. «Ho compiuto questa decisione, sofferta, dopo una lunga riflessione in merito a quelle che sono le priorità che mi ero prefissata. Servire Viterbo è per me un patto sacro con i cittadini. Quando sento che quel patto rischia di indebolirsi, devo agire con coerenza. Non è una questione personale, ma di principio» scrive Alessandra Croci. Un incipit che lascia sottintendere che qualcosa non stia funzionando nel percorso politico-amministrativo che lei aveva scelto di condividere in campagna elettorale. O che quantomeno non stia funzionando nelle modalità che si era prefigurata o le era stata prospettata. Al punto che nella nota prosegue scrivendo: «Credo che ogni ruolo istituzionale imponga una responsabilità: essere custodi della fiducia ricevuta. Anche quando ciò richiede scelte difficili, anche quando costa disagi, attacchi, illazioni e soprattutto pure speculazioni». Nessun dettaglio che permetta di capire se gli «attacchi, illazioni e soprattutto speculazioni» denunciati nel comunicato provengano dall’esterno del Palazzo oppure da ambienti amici. «Per questo – prosegue la consigliera – oggi scelgo di concentrarmi sul Giubileo: perché in quel pellegrino che cammina sulla Via Francigena e sulla Romea vedo il simbolo di un viaggio onesto. Nell’accoglienza che offriamo, vedo il volto di una politica pulita: che unisce, non divide; che costruisce e non distrae, tutto per amore di Viterbo. Continuerò a lavorare per questo progetto con tutta me stessa per onorare l’incarico che mi è stato assegnato. Con la mia fede, con il mio amore per Viterbo, con la certezza che coerenza e servizio siano la stessa cosa. Fino a quanto mi sarà data la possibilità di rappresentare i cittadini che ci hanno eletto, sarà questo il mio cammino». Firmato Alessandra Croci. La nota della consigliera non sembra suggerire alcuna intenzione di voler uscire dalla maggioranza ma, senza fare dietrologia potrebbe essere indicativo che il comunicato sia stato inviato tramite il coordinamento Viterbo 2020 e non tramite il gruppo di maggioranza di Viterbo 2020. Al di là di ipotesi e di possibili interpretazioni di quanto scritto, è probabile che qualcosa di più certo sulle reali motivazioni che hanno portato la Croci a lasciare la vicepresidenza della prima commissione si verrà a sapere il 10 giugno, nel prossimo consiglio comunale. La consigliera non è tipo da tirarsi indietro quando si tratta di argomentare le proprie idee su temi che le stanno a cuore. E a difenderle in maniera schietta anche andando contro la sua stessa giunta. È rimasto famoso il suo «Mi permetto di dissentire» rivolto un anno fa all’allora assessore al Turismo Silvio Franco quando, durante un’assise comunale, l’esponente dell’esecutivo dichiarò candidamente che i turisti del Giubileo non erano il target a cui Viterbo si interessava. La Croci, molto attiva nella promozione della Via Francigena e degli altri Cammini ancor prima di sedere sui banchi di maggioranza, replicò inanellando una serie di numeri per evidenziare la rilevanza dei flussi dei pellegrini censiti e transitati in città. E si trattava di passaggi avvenuti in un anno normale, non dovuti al richiamo dell’eccezionalità di un anno giubilare. Anche in altre occasioni più recenti non ha avuto esitazioni nel “dissentire” da azioni compiute dalla giunta. Come nel caso dell’ufficio informazioni della Via Francigena rimasto senza sede, a causa dei lavori che interessavano il piano terra di Palazzo dei Priori. Uno “scontro” terminato grazie all’intervento della Regione che ha messo a disposizione i locali dell’ex farmacia comunale in via Ascenzi per ospitare l’info point dedicato a pellegrini e turisti dell’anno santo. Appuntamento dunque a martedì 10 giugno per “la resa dei conti” o almeno per comprendere i motivi che hanno portato la consigliera Croci a rassegnare le dimissioni dal ruolo di vicepresidente di commissione.

ULTIME NOTIZIE

Corteo per Gaza, Fratoianni “Diciamo al Governo stop a complicità”

ROMA (ITALPRESS) - "Oggi a Roma un'enorme manifestazione, un'oceanica risposta di popolo, è...

Corteo per Gaza, Conte “Stop a sterminio, gli italiani non ci stanno”

ROMA (ITALPRESS) - "Questa è la piazza dell'umanità contro uno sterminio sistematico che...

Corteo per Gaza, Bonelli “Fermiamo il criminale Netanyahu”

ROMA (ITALPRESS) - "Siamo qui in piazza perché vogliamo trasformare l'Italia in un...

Corteo per Gaza, Bonelli “Fermiamo il criminale Netanyahu”

ROMA (ITALPRESS) - "Siamo qui in piazza perché vogliamo trasformare l'Italia in un...

Continua a leggere su radioroma.it

NOTIZIE CORRELATE

Corteo per Gaza, Fratoianni “Diciamo al Governo stop a complicità”

ROMA (ITALPRESS) - "Oggi a Roma un'enorme manifestazione, un'oceanica risposta di popolo, è...

Corteo per Gaza, Conte “Stop a sterminio, gli italiani non ci stanno”

ROMA (ITALPRESS) - "Questa è la piazza dell'umanità contro uno sterminio sistematico che...

Corteo per Gaza, Bonelli “Fermiamo il criminale Netanyahu”

ROMA (ITALPRESS) - "Siamo qui in piazza perché vogliamo trasformare l'Italia in un...