ROMA – L’ultima domanda di una dolorosa conferenza stampa. “Ti senti tradito da qualcuno o da qualcosa?”. Luciano Spalletti prima sorride, poi sbuffa, poi elenca una serie di nomi propri, a dettare la vicinanza. Poi si alza e se ne va. Tra gli applausi dei giornalisti. Finisce così l’avventura in Nazionale, in una contrazione molto scenografica. A chiusura dell’annuncio, delle motivazioni, delle spiegazioni dell’addio consensuale solo burocraticamente (“farò la rescissione del contratto”). “Io non avrei mollato”, ammette Spalletti. Tradito o no.
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