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A Salerno il presidio contro il genocidio a Gaza blocca ‘la nave delle armi’


Credits: Usb/Twitter

NAPOLI – L’Usb sta organizzando un nuovo presidio di protesta a Salerno, dove è attesa la nave Contship Era della compagnia israeliana Zim, attualmente ferma all’altezza della penisola sorrentina, con l’obiettivo di bloccare un carico di munizioni destinate a Israele. Si tratta della seconda manifestazione in Italia, dopo quella di sabato a Genova. “La partecipata manifestazione che sabato mattina ha animato il porto di Genova – spiega l’Unione sindacale di base – ha indicato la strada: dopo che i portuali di Marsiglia si sono rifiutati di caricare sulla nave Contship Era un carico di munizioni destinate all’Idf, la mobilitazione di Usb Porto di Genova e Calp ha avuto il grande merito di sollevare la questione a livello nazionale nel nostro Paese. La nave della morte domenica sera avrebbe dovuto far scalo al porto di Salerno, dove ugualmente è stato organizzato un presidio di protesta per controllare che non venissero caricate armi. Una forte mobilitazione che sta continuando a ottenere risultati: la Contship Era ha cambiato rotta e non ha attraccato al porto di Salerno”. Eppure “il presidio contro il genocidio – fa sapere il sindaco – è stato mantenuto e ha visto una numerosa partecipazione di solidali, tra cui Usb, anche con una delegazione del Coordinamento autisti riuniti”.

La nave doveva far scalo questa mattina in Calabria, nel porto di Scilla: anche qui per oggi alle ore 12:30 era previsto un presidio, ma, a seguito delle ultime notizie, è stato rinviato e riprogrammato a Salerno. “La lotta contro le navi della morte, contro il traffico di armi negli scali portuali italiani e contro il genocidio in Palestina sta diventando di ora in ora più forte e determinata. Assume ancora più importanza in queste ore, con la nave della Freedom Flotilla che provava a forzare il blocco su Gaza per consegnare aiuti che è stata abbordata e sequestrata dall’esercito israeliano: a loro e a tutti coloro che si battono contro il genocidio va la nostra piena solidarietà”. Il 20 giugno Usb annuncia l’adesione allo sciopero generale per “fermare il genocidio in Palestina, denunciando le politiche di guerra del governo Meloni e le complicità della politica nostrana con lo stato israeliano”. Il 21 giugno, conclude l’Usb, “manifesteremo a Roma, alle 14, in piazza Vittorio Emanuele, con le parole d’ordine che stanno accompagnando le mobilitazioni di questi mesi: abbassare le armi e alzare i salari”.
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