ROMA – Basta quorum per i referendum. A poche ore dalla chiusura delle urne per il referendum sul lavoro e sulla cittadinanza (che non ha raggiunto i voti necessari ovvero la partecipazione del 50% +1 degli aventi diritto) ecco in arrivo una raccolta firme per abolire il quorum sull’esito dei quesiti referendari. Può sembrare un gioco di parole ma è molto più semplice di quanto si posso pensare.
La proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare, appena presentata vuole abolire il quorum dai referendum abrogativi previsti dall’articolo 75 della Costituzione. Perché un referendum sia valido, infatti, deve essere raggiunto il quorum di validità e cioè devono partecipare alla votazione la maggioranza degli aventi diritto al voto.
Depositata alla Corte di Cassazione lo scorso 5 giugno dal comitato “Basta quorum!”, oggi la proposta è stata pubblicata sulla piattaforma di raccolta firme del ministero di Giustizia. Per l’approdo in Parlamento servono 50 mila firme.
Giulia Innocenzi, giornalista e attivista per i diritti degli animali, spiega in un post sui social: “Anche questa volta il referendum non è passato. Il motivo è semplice: il quorum. Chi si oppone ai quesiti referendari usa l’astensione e il silenzio dei media per affossarli. Facciamo partire una rivoluzione democratica per demolire le loro tattiche meschine. Firma la legge di iniziativa popolare per abolire il quorum”.
Ecco in dettaglio la descrizione dell’iniziativa: “Vogliamo abolire il quorum di partecipazione per i referendum abrogativi previsto all’art. 75, della Costituzione, come raccomandato dalla “Commissione europea per la Democrazia attraverso il Diritto”, che ne sconsiglia l’adozione per evitare il boicottaggio del voto attraverso l’astensione e l’inutilità dei voti espressi. Il quorum, infatti, è uno strumento dannoso per la democrazia: disincentiva la partecipazione dei cittadini, trasforma l’astensione in un’arma strategica per le minoranze, elimina il dibattito e distorce la volontà popolare. È anche anacronistico alla luce del calo generalizzato dell’affluenza, considerato che alle ultime elezioni europee, regionali e comunali hanno votato meno del 50% degli elettori aventi diritto”.
Il quorum, si legge “è stato previsto 80 anni fa, quando l’affluenza era al 90% e chi non votava veniva sanzionato. Continuare a mantenere il quorum significa abolire i referendum. L’esperienza internazionale dimostra che senza il quorum la partecipazione dei cittadini ai referendum aumenta: per questo non è previsto in Svizzera, negli Stati Uniti e nelle altre democrazie evolute. In una democrazia autentica, decide chi vota, non chi boicotta il voto. Eliminare il quorum è un passo fondamentale per restituire dignità e forza allo strumento referendario, l’unico che permette ai cittadini di decidere direttamente su singole questione e di correggere le leggi del Parlamento”.
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