UDINE – Dal 13 al 15 giugno, con un prologo “Aspettando il festival” e due eventi-anteprima giovedì 12 giugno, si svolge la terza edizione del festival Tolmezzo Vie dei libri 2025. Con la manifestazione, la montagna e le Terre alte si raccontano attraverso i libri con oltre 30 eventi nel fine settimana. Promosso dal Comune di Tolmezzo, curato da Fondazione Pordenonelegge per la direzione artistica di Gian Mario Villalta con Alberto Garlini e Valentina Gasparet, il cartellone sarà inaugurato, venerdì 13 giugno alle 18.30 al Cinema David, dal giornalista Beppe Servergnini che presenterà il nuovo saggio “Socrate, Agata e il futuro. L’arte di invecchiare con filosofia” (Rizzoli). E a Tolmezzo faranno tappa nomi familiari al grande pubblico, come Walter Veltroni, intervistato da Gian Mario Villalta sul nuovo libro dedicato alla eroica partigiana Iris Versari, e come lo storico e saggista Carlo Ginzburg. E ci saranno il Premio Calvino Beatrice Salvioni, l’etnobotanica Eleonora Matarrese, il campione dell’Ice Swimming Paolo Chiarini, il giornalista Marzio G. Mian con il suo viaggio nel cuore della Russia lungo il corso del Volga, e nomi di riferimento del pop e della canzone d’autore nazionale, come Johnson Righeira, in dialogo con il musicista e produttore tolmezzino Mattia del Moro per evocare le fortune dell’“Italodisco”, e i Tazenda in versione “unplugged”, preceduti dalla performance del rapper e cantautore friulano Doro Gjat in una inedita live session con il dj triestino Dee Jay Park. Nella serata di giovedì 12 giugno, l’anteprima al Cinema David alle 20 con il governatore del Veneto, Luca Zaia, per un incontro ispirato dal suo recentissimo saggio “Autonomia. La rivoluzione necessaria” (Marsilio), che l’autore sfoglierà in dialogo con il vicedirettore del Messaggero Veneto, Paolo Mosanghini.
IL SOMMO POETA È LA NOVITÀ DELL’EDIZIONE 2025
Novità dell’edizione 2025 di Tolmezzo Vie dei Libri sarà l’impronta transfrontaliera: il festival diventa infatti tappa del “Progetto Dante Interreg” e il nome del Sommo Poeta si salderà a un percorso portante, ispirando una serie di eventi nati per promuovere l’uso della lingua slovena e italiana: dalla riscoperta della Divina Commedia trascritta nel 1466 da Nicolò Claricini, custodita dalla Fondazione de Claricini Dornpacher di Moimacco, all’ospitalità degli autori sloveni Goran Vojnovic, Sebastjan Pregelj e Aleš Šteger con i loro nuovi romanzi, alla performance a due voci di Flavio Santi e William Cisilino intitolata “Dante ce fastu? Non lo sai che… le buone ragioni per amare la lingua friulana”. E con le storie “di frontiera” il festival si allungherà nella valle dell’Isonzo, al Museo di Tolmino, venerdì 13 giugno (ore 19).”Sarà un’edizione fortemente legata al sentire della comunità: con dialoghi, proposte a approfondimenti nei quali si specchiano le tradizioni, i “mestieri”, il patrimonio di saperi e cultura della Carnia- spiega il direttore artistico Gian Mario Villalta- Nel cartellone 2025 tante ‘bussole’, tanti sguardi per leggere e decifrare il nostro tempo, tanti ospiti e osservatori per raccontare, attraverso i libri, una montagna che sa accogliere e ha cura del suo futuro, per unire agli stimoli provenienti dalla realtà territoriale la curiosità per le storie e le esperienze culturali di rilievo suggerite dal mondo dell’editoria, in una virtuosa ‘contaminazione’ di idee e progetti per le Terre alte”.
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