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Vaiolo delle scimmie, un caso a Terni: sotto osservazione anche i gatti di casa


PERUGIA – Non si sa dove e da chi possa averlo contratto, ma è assodato un caso di Mpox, noto come vaiolo delle scimmie, a Terni, in Umbria. A riportare i sintomi tipici della malattia è un giovane che non risulta si sia spostato all’estero, né abbia avuto contatti con persone a rischio. Al momento il paziente è ricoverato all’ospedale di Terni, al reparto di Malattie infettive e “sta bene”, riferisce la Usl umbra. Mentre restano “sotto osservazione” la persona con cui il ragazzo convive e i suoi due gatti.

“ORIGINE DELL’INFEZIONE NON DEDUCIBILE”

Quindi al momento, l’Usl umbra spiega che ” non si è potuto evincere in maniera chiara e definitiva l’origine dell’infezione”. Il giovane uomo era in buone condizioni di salute e al momento, dall’indagine epidemiologica, “non risulta nessun particolare viaggio o contatto di tipo promiscuo con altre persone. Luca Nicola Castiglione, direttore dell’Unità operativa complessa di Sanità pubblica veterinaria Usl Umbria 2, si occupa della sorveglianza del caso di Mpox che attualmente coinvolge “il soggetto che condivide l’appartamento con la persona che presenta i segni clinici di malattia e i due gatti domestici del paziente”.

Questo virus, infatti, “viene veicolato anche da alcuni animali da compagnia- spiega il direttore- in modo particolare i roditori, quindi criceti, conigli nani. Ma anche i gatti possono sviluppare segni di malattia”. Perciò in questa fase “verifichiamo con attenzione l’eventuale comparsa di sintomi nel coinquilino e negli animali da compagnia”, aggiunge il direttore sottolineando che è stata seguita la procedura prevista con “la segnalazione al ministero, l’inserimento nel Premal (sistema di segnalazione malattie infettive) e il caso è stato confermato dalla diagnosi di laboratorio con la sequenza di Dna”.

I SINTOMI E IL DECORSO DELL’INFEZIONE DA MPOX NEGLI UMANI E NEI FELINI

Castiglione ricorda poi che l’infezione da Mpox negli esseri umani può presentarsi con febbre elevata, gravi dolori muscolari, linfoadenopatie quindi gonfiori dei linfonodi e, soprattutto, lesioni cutanee che si localizzano spessissimo in aria genitale e anale, perianale, sul palmo delle mani, sulla pianta dei piedi e sulle braccia o sul dorso. Se il soggetto è sano, nell’arco di 2-4 settimane la patologia tende ad avere una remissione seppure lenta. A rischio, invece, sono i soggetti già immunodepressi. “Nei gatti- chiarisce infine- compaiono soprattutto pustole visibili a livello della bocca o della punta delle orecchie, compare astenia, inappetenza, febbre. I sintomi sono molto simili”.
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