FIRENZE – Quindici stazioni, 40 Comuni e sette Regioni interessate: la via Francigena, soprannominata anche “l’autostrada del Medioevo”, ha tutte le carte in regola per diventare patrimonio mondiale dell’umanità. E nei giorni scorsi è stato fatto un ulteriore passo avanti nell’iter che porta verso questo importante riconoscimento. Dopo il protocollo d’intesa per sostenere la sua candidatura nel tratto italiano, sottoscritto a Venezia nell’ambito del IV Festival delle Regioni tra il ministero della Cultura e le Regioni italiane attraversate dal celebre itinerario (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana Lazio), ecco un ulteriore traguardo: un protocollo di intesa firmato con il ministro della Cultura Alessandro Giuli che prevede l’investimento di due milioni di euro e la creazione di un coordinamento (in capo a Giani) tra le sette Regioni per le diverse iniziative. Ad illustrarlo è stato oggi il governatore Eugenio Giani, che ha annunciato l’avvenuta consegna al Mic, a fine maggio, del ‘preliminary assessment’, un documento riassuntivo e preliminare al più corposo dossier di candidatura, integrato dal protocollo d’intesa contenente le motivazioni scientifiche e i dettagli tecnici a supporto della candidatura.
UNA DELLE PIÙ IMPORTANTI VIE STORICHE D’EUROPA
Il dicastero, dopo aver acquisito il documento, ha inviato una nota in merito alla Commissione nazionale italiana Unesco (Cniu). La Toscana, sottolinea Giani, “conferma il suo ruolo centrale nella valorizzazione della via Francigena, una delle più importanti vie storiche d’Europa, punto di riferimento per il turismo lento e sostenibile”. Con le sue 15 stazioni e oltre 40 comuni coinvolti, “rappresenta un patrimonio che può aspirare a buon diritto a ottenere il riconoscimento di Patrimonio universale Unesco. Noi ce la metteremo tutta per raggiungere questo importante traguardo”.
OBIETTIVO 100.000 PRESENZE NEL 2025
“La via Francigena sta diventando un percorso non solo europeo, ma mondiale”, ad esempio, “stiamo verificando la presenza di pellegrini che provengono da Stati Uniti, Canada e Brasile”: a fare il punto è Francesco Ferrari, presidente dell’Associazione europea delle Vie Francigene (Aevf), nel corso della conferenza stampa organizzata dalla Regione Toscana sulla candidatura della ‘rotta’ nel patrimonio dell’Unesco.
Lo scorso anno “abbiamo avuto circa 50.000 presenze sul percorso. Nell’anno del Giubileo registriamo un aumento del 30%, in questi primi sei mesi, e vogliamo arrivare 100.000 presenze”. Si tratta di un obiettivo “importante che cerchiamo di raggiungere” anche attraverso “i 250 soci che compongono la nostra associazione. Tutti dovranno lavorare per far crescere questo percorso così da arrivare ai livelli non dico del cammino Santiago, ma quasi”.
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