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Assicurazioni, la ‘Gen z’ resta ai margini


BOLOGNA – In Europa, i giovani iniziano a prendere consapevolezza dell’importanza delle assicurazioni, ma in Italia, la Generazione Z -la fascia d’età tra i 23 e i 27 anni – sembra ancora piuttosto distante da questo mondo. Secondo un recente studio di Deloitte, analizzato da Kts Finance, l’Italia è fanalino di coda nel continente: solo il 59% dei giovani italiani possiede almeno una polizza assicurativa, contro una media europea del 73%. Un dato che fa riflettere e che racconta di un rapporto ancora fragile e frammentato tra le nuove generazioni e il settore assicurativo. Ma -le domande in una nota- quali sono le cause di questo divario? E soprattutto: come possono le compagnie assicurative colmare questo vuoto?

UNA DISTANZA CHE PARTE DALLA POCA CONOSCENZA

Alla base di questa scarsa diffusione assicurativa ci sono diversi fattori. Prima di tutto, la poca familiarità con il tema: il 70% dei Gen Z italiani ammette di sapere poco o nulla sulle assicurazioni. E questa mancanza di conoscenza, spesso, si traduce in diffidenza o disinteresse. Ma c’è anche una componente economica: molti giovani si trovano ancora in una fase instabile della loro vita, con lavori precari, stipendi bassi o studi in corso. Inoltre, quasi la metà (43%) vive ancora con i genitori, una condizione che spesso riduce la percezione di bisogno di protezione e copertura economica autonoma.

UN INTERESSE CHE CRESCE, MA CON ALTRE PRIORITÀ

Nonostante tutto, l’atteggiamento della Generazione Z verso le assicurazioni non è negativo. Anzi, molti le considerano strumenti utili (32%), necessari (35%) e anche efficaci (28%). Il punto è che la loro idea di “protezione” sta cambiando. I giovani italiani, più delle generazioni precedenti, si interessano a coperture legate al loro stile di vita: assicurazioni per dispositivi elettronici, per i beni digitali, per gli animali domestici, per i mezzi di mobilità alternativa. E poi ci sono le polizze per attrezzature sportive o per hobby – nuove forme di tutela che raccontano di una generazione con priorità diverse, ma non per questo meno consapevoli. Naturalmente -è spiegato-, restano importanti anche i temi più tradizionali: casa, salute, vita. Ma cambia il modo in cui vengono percepiti e, soprattutto, il modo in cui i giovani vorrebbero che questi prodotti fossero costruiti.

LA RICHIESTA È CHIARA: PERSONALIZZAZIONE E SOSTENIBILITÀ

Quello che davvero distingue la Generazione Z è la voglia di prodotti che parlino la loro lingua. Vogliono polizze che siano su misura, che rispecchino i loro valori e che siano sostenibili. Ad esempio, il 28% preferirebbe un’assicurazione casa con criteri “green” e il 23% lo stesso per l’auto. Percentuali più alte rispetto a Millennials e Gen X. E non è tutto: sono sempre più attenti alla trasparenza, alla coerenza dei marchi e alla possibilità di integrare tecnologie smart con i servizi assicurativi. Wearable per la salute, dispositivi per il monitoraggio dell’auto, o app intuitive: tutto ciò che può migliorare l’esperienza d’uso è ben visto.

DIGITALE SÌ, MA LA RELAZIONE RESTA IMPORTANTE

A sorpresa, nonostante siano nativi digitali, i canali preferiti dalla Gen Z per acquistare assicurazioni restano quelli tradizionali: agenti, broker, filiali bancarie. Tuttavia, cresce anche la fiducia verso strumenti online e verso operatori non tradizionali. Quasi un giovane su sei ha già acquistato una polizza da player esterni al settore assicurativo, come e-commerce, banche digitali o startup. Un segnale forte: la generazione Z è pronta a sperimentare, ma ha ancora bisogno di fiducia, chiarezza e -soprattutto- semplicità.

PREZZO, SERVIZI E VALORI: COSA GUIDA DAVVERO LE SCELTE

Quando devono scegliere un prodotto assicurativo, i giovani italiani mettono al primo posto il rapporto qualità-prezzo. Ma non solo: apprezzano la possibilità di avere servizi aggiuntivi, come supporti tecnologici o assistenza dedicata. E sono molto sensibili all’aderenza dell’offerta ai propri valori personali, in particolare quando si parla di ambiente e sostenibilità. Un altro dato interessante? Rispetto alle generazioni precedenti, i Gen Z sono meno preoccupati dei costi. Ciò che conta davvero per loro è percepire un valore reale e tangibile.

UNA SFIDA PER LE COMPAGNIE ASSICURATIVE: CAMBIARE PASSO

Per gli operatori del settore, la Generazione Z rappresenta un target strategico, ma ancora in gran parte non raggiunto. Secondo l’analisi di Kts Finance, per conquistare la fiducia dei giovani italiani serve un cambio di prospettiva: non bastano i prodotti tradizionali con una veste digitale. Occorre ripensare l’intero modello di relazione. Più digitalizzazione, sì, ma anche più umanità. Più personalizzazione, ma anche più trasparenza. Più servizi, ma anche più ascolto. Un dato su tutti lo conferma: il 31% dei Gen Z italiani è disposto a raccomandare un brand assicurativo ad amici e parenti, a patto di ricevere in cambio benefici concreti, come sconti o servizi esclusivi. C’è apertura anche verso forme di monitoraggio tecnologico dei rischi, anche se la condivisione dei dati personali resta un tema sensibile (solo il 14% è davvero favorevole).

UN’OPPORTUNITÀ DA NON PERDERE

La Generazione Z italiana non è disinteressata alle assicurazioni. È semplicemente in attesa di un’offerta che parli davvero il suo linguaggio. Un’offerta che sia semplice, flessibile, trasparente, sostenibile. Per le compagnie assicurative, questa è una sfida. Ma anche una grande opportunità. Investire in educazione, innovazione e comunicazione mirata oggi -conclude la nota-, significa costruire fiducia e valore per i clienti di domani.
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