ROMA – Gli attivisti a bordo della nave Madleen della Freedom Flotilla diretta verso Gaza, bloccata nei giorni scorsi dalla Marina israeliana, sono stati condotti all’aeroporto Ben Gurion per essere rimpatriati.
Lo riferisce il Jerusalem Post, che pubblica anche una foto di Greta Thunberg a bordo di un aereo, confermando che l’attivista svedese figura tra le quattro persone che stanno lasciando volontariamente il Paese.
Secondo quanto riportato dal Ministero degli Esteri israeliano, otto attivisti si sono invece rifiutati di firmare i documenti per la partenza e saranno trasferiti al centro di detenzione di Givon, in attesa di un procedimento giudiziario. “Chiunque si rifiuti di firmare i documenti di espulsione e di lasciare Israele sarà portato davanti a un organo giudiziario, in conformità con la legge israeliana, per approvare l’espulsione”, ha chiarito il Ministero.
Tra coloro che hanno rifiutato la partenza c’è anche l’eurodeputata francese Rima Hassan, figura controversa per alcune dichiarazioni legate agli attacchi del 7 ottobre e alla situazione a Gaza. Insieme a lei, sono trattenuti altri cittadini francesi: uno ha già accettato di essere rimpatriato, mentre i restanti cinque si trovano nel centro di detenzione di Ramle, dove potrebbero ricevere una visita consolare nei prossimi giorni.
Il governo tedesco ha confermato l’assistenza a un’attivista cittadina tedesca, Yasemin Acar, già nota per le sue posizioni filopalestinesi e per aver espresso pubblicamente solidarietà ad Hamas. Anche lei è tra i soggetti coinvolti nei provvedimenti di espulsione.
Israele ha offerto agli attivisti due opzioni: firmare la partenza volontaria entro 96 ore o affrontare l’arresto e la deportazione forzata su ordine di un giudice. Il caso, che coinvolge attivisti di diversa nazionalità, continua a suscitare reazioni a livello internazionale, anche per la presenza di figure pubbliche epolitiche note.
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