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Innovazione, dove sta andando internet? Il confronto tra esperti al ‘NAM25’


ROMA – Giunta alla 22ma edizione, la conferenza Nam2025, Namex Annual Meeting, è l’evento annuale del Consorzio Namex, principale Ixp dell’Italia centrale e meridionale, che si è tenuto presso il Gazometro di Roma e che ha ospitato circa 700 partecipanti tra leader del settore tecnologico, rappresentanti istituzionali, accademici e media specializzati, configurandosi come uno dei più significativi appuntamenti nel panorama italiano di Internet e delle telecomunicazioni. Il tema di Nam2025 ‘Sesto Potere. Internet: for better or for worse?’ ha fornito l’opportunità di affrontare una questione centrale del nostro tempo: dove sta andando Internet tra la rivoluzione epocale dell’AI, i pericoli delle guerre ibride internazionali che coinvolgono i cavi sottomarini e la corsa alle comunicazioni spaziali per proporre internet satellitare per tutti? Dalle sue origini come sogno utopico, accademico, di libertà negli Anni 70, oggi Internet fa parte integrante delle vite di miliardi di individui, rendendosi imprescindibile, come l’elettricità. Ha anche migliorato la società? Attraverso keynote sull’etica digitale e panel sulla geopolitica delle infrastrutture critiche, sono state analizzate le prospettive sullo sviluppo tecnologico e sui rischi geopolitici nella corsa globale a cablare i fondali marini e a lanciare sempre più satelliti in orbita bassa. I panel hanno cercato di rispondere alla domanda chi governa o governerà Internet? La rete è autenticamente libera, o è sempre più vulnerabile alle influenze che ne minacciano l’apertura e la neutralità? Presenti per Namex: il presidente Renato Brunetti; il ceo Maurizio Goretti; il cto Flavio Luciani; il responsabile Comunicazione e contenuti Christian Cinetto.

L’evento, moderato da Cristoforo Morandini Partner Tmt presso la società di consulenza Ptsclas è stato aperto dal benvenuto di Renato Brunetti, presidente Namex, che ha affermato: “C’è un interesse notevole per quanto riguarda i punti strategici infrastrutturali, fondamentali per chi crea reti e contribuisce alla diffusione dei dati. Nel nostro Paese stiamo assistendo alla migrazione di reti e data center verso il Sud Italia e Roma sta diventando un centro attrattivo per i data center. L’arrivo di cavi sottomarini spinge verso un crescente ruolo dell’Italia e di Roma come hub digitale del Mediterraneo e noi riteniamo che ciò possa realizzarsi anche grazie al contributo di una realtà come Namex che svolge, al di là di un ruolo tecnico, anche un compito di animazione culturale del nostro settore attraverso collaborazioni con istituzioni e mondo universitario”.L’evento è entrato nel vivo con il keynote dal titolo ‘Il Sesto Potere’ a cura di Christian Cinetto, Head of Communication and Content di Namex, che ha analizzato dove sta andando Internet: “La tematica di Nam25 è stata ispirata da una domanda che sempre più spesso alimenta il dibattito sui media e tra gli utenti: la rete è ancora autenticamente libera o al contrario sempre più vulnerabile a influenze che ne minacciano apertura e neutralità? Chi governa oggi Internet e chi lo governerà nei prossimi anni?”.

Nam25 è proseguito con l’intervento dal titolo ‘La geopolitica dell’innovazione tecnologica nell’era Trump’ a cura di Stefano Quintarelli, imprenditore e dirigente con esperienza internazionale nel settore Tmt, che ha illustrato un’analisi sul ruolo strategico della Rete, sul crescente interesse dei governi verso la sovranità digitale e sulle dinamiche tra potere politico e grandi ecosistemi tecnologici. A seguire, Stefano Epifani, presidente del Digital transformation Institute, ha affrontato il tema dell’etica dell’Intelligenza artificiale: “Non esiste un’etica univoca e nessuno vuole che la scelta etica venga fatta da chi alimenta l’algoritmo. Le norme non devono essere orientate a cosa l’AI può o non può fare ma a garantire la possibilità di sapere come questi strumenti funzionano”. Nel suo intervento, Epifani ha invitato a una riflessione sul processo e non sull’esito, e su come sviluppare una tecnologia che contribuisca realmente a creare un mondo migliore. La parola è poi passata a Patrick Christian, Senior Analyst di Telegeography, società di ricerca e consulenza che offre una vasta gamma di dati relativi a infrastrutture di telecomunicazione, tra cui la mappatura dei cavi sottomarini, per poi approfondire ciò che sta avvenendo in tale ambito in un confronto che ha visto coinvolti Enrico Maria Bagnasco ceo Sparkle, Renato Brunetti ceo Unitirreno, Antonio Deruda professore di Geopolitica e Serafino Sorrenti Chief Information Security Officer Presidenza del Consiglio dei ministri.

‘Soffermandosi sull’analisi del traffico, è evidente che continui a crescere, raddoppiando ogni tre anni, e generando una pressione importante sui player del settore. Secondo alcuni dati di Telegeography tra le grandi direttrici di traffico, per i prossimi 3 anni è prevista una crescita 40% su direttrice Europa – Africa, 31% sulla direttrice Europa – Far East e del 30% circa tra Europa e Medio Orienta a conferma della centralità dell’europea nella mappa del traffico internet mondiale. Siamo posizionati in un punto di snodo essenziale. Un altro tema riguarda la resilienza: il mercato non chiede più capacita su rotte note ma molta resilienza ovvero rotte alternative. Costruirle è complicato e quini assistiamo alla ricerca di rotte alternative o alla possibilità di costruire sistemi ibridi marini/terrestri. Il terzo punto da considerare riguarda la relazione con Ott che sono passati, in 10 anni, dall’essere migliori clienti a migliori competitor. Tuttavia, va tenuto presente che ci sono delle rotte e delle regioni del mondo in cui gli Ott non vogliono andare per varie complessità (normative, fiscali, geopolitiche…) quindi li ruolo operatori Telco resta essenziale” ha commentato Bagnasco. Dopo l’intervento da remoto di Walter Renna, ceo di Fastweb + Vodafone, che ha condiviso l’impatto e le implicazioni dell’IA sul mondo Tlc, sottolineando come tale tecnologia rappresenti un alleato per le aziende che vogliono trasformare i propri processi, l’agenda di Nam25 ha visto il confronto, moderato dal giornalista, autore e divulgatore scientifico esperto in geopolitica e spazio Emilio Cozzi, sul tema della Geopolitica dello spazio. Il dialogo ha visto il contributo di Paolo Nespoli, astronauta European space agency, Tommaso Ghidini, Head Mechanical Department Esa e Luca Rossettini ceo & founder D-Orbit.

“Chi domina lo spazio oggi domina la terra, o meglio ancora domina il futuro. Lo spazio è molto presente oggi nella vita quotidiana: non solo per un’ampia gamma di commodities che diamo per scontate ma che di fatto sono basate sui satelliti. Pensiamo anche al tema del climate change: grazie a satelliti che osservano la Terra possiamo monitorare ed analizzare contemporaneamente le 50 variabili che dominano il climate change e quindi capirle e anticiparle. Venendo al mondo delle telecomunicazioni: sono alla base della nostra vita quotidiana, dai dati personali a quelli finanziari, medici, fino a quelli militari passano tutti attraverso sistemi satellitari’ ha sottolineato Ghidini. Nam25 è stato anche l’occasione per guardare al ruolo della scuola in un mondo in cui oggi l’educazione delle nuove generazioni non può prescindere dalla dimensione digitale. È salito sul palco Pietro Grasso, politico ed ex magistrato italiano e oggi presidente della Fondazione ‘Scintille di futuro’ che ha fatto il punto sull’iniziativa nata un anno fa in occasione di Nam24 dalla collaborazione tra la Fondazione e Namex: ‘Scuola onlife’, un’iniziativa formativa rivolta a docenti e studenti delle scuole secondarie di I e II grado per promuovere un’educazione digitale consapevole e sicura. A chiudere la mattinata, Maurizio Goretti, ceo, e Flavio Luciani, cto, di Namex che hanno illustrato la crescita e lo sviluppo di Namex (263 reti connesse ad aprile 2025) e i progetti futuri, sottolineando l’impegno del Consorzio nel rendere il nostro Paese uno snodo strategico nel Mediterraneo.
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